RomaBerlusconi è pronto a scaldare la piazza. Si preannuncia il bagno di folla per il Cavaliere, determinato a coinvolgere il popolo moderato; di certo vorrà interagire con i militanti che riempiranno piazza Maggiore a Bologna, magari con domande di rito: «Volete continuare ad essere governati da un signore che nessuno ha eletto? Volete continuare a essere governati dalla sinistra, capace solo di aumentare le tasse?». Poco importa che la manifestazione sia principalmente verde: il tridente del centrodestra è vincente e, sopra a tutto, Berlusconi vorrà dare un messaggio di unità. Uniti si vince e si vincerà, a prescindere dalle beghe organizzative (chi parlerà per primo e chi per ultimo) e dalle polemiche di partito (chi oscurerà chi). Dopo che per due minuti a testa il microfono passerà di mano a un esodato, un insegnante, una partita Iva, un commerciante e un artigiano, sarà la volta dei leader. Prima l'ex premier, quindi Giorgia Meloni e a chiudere Matteo Salvini. Non è dato sapere nei dettagli cosa dirà Berlusconi ma di sicuro punterà su temi economici e geopolitici. Con Salvini sarà intesa perfetta, suggellata anche dal faccia a faccia tra i due, insieme in tribuna a San Siro per vedere Milan-Atalanta, giusto alla vigilia della festa di Bologna.
Raccontano di un Berlusconi tonico e in palla, pronto all'abbraccio dei moderati. L'unità prima di tutto: questo lo spirito con cui il Cavaliere affronta una piazza inedita. Certo, di recente s'è presentato ad Atreju, tradizionale festa romana organizzata da Fratelli d'Italia; mentre era assente quando Salvin organizzò a Roma la grande manifestazione di piazza del Popolo, lo scorso 28 febbraio. Questa volta, invece, saranno in tre sul palco: perché l'unione fa la forza e Renzi si può e si deve battere. Soprattutto stanto uniti e accantonando il tema della leadership. Prima i problemi del popolo dei moderati, poi il problema di chi li dovrà guidare.
Di fatto, oggi, Berlusconi rinsalderà il patto d'acciaio con il Carroccio. Un patto, per la verità, che non è mai venuto meno anche se in passato veniva siglato con Bossi (oggi presente in piazza ndr.) a cui Berlusconi dedica sempre parole affettuose: «Per me Umberto è quasi come un fratello e lo sento e lo vedo molto spesso», ha detto di recente il Cavaliere. Infatti, Brunetta, rimarca i motivi di un'alleanza storica: «Questi venti anni hanno evidenziato, nonostante i golpe di magistratura e di poteri forti, che i governi più stabili e riformisti della Repubblica italiana dal dopoguerra ad oggi sono stati il frutto di questa alleanza di centrodestra (i cinque anni dal 2001 al 2006, le quaranta riforme...)».
Da oggi il cammino comune riprende e all'orizzonte già si intravvede l'intesa per le prossime
elezioni amministrative. E sempre Brunetta, sul Mattinale, indica la prossima battaglia comune: quella della riforma della Costituzione. «Con il referendum bloccheremo il rischio di consegnare l'Italia all'autocrazia di Renzi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.