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Berlusconi smentisce: non correrà a Milano

Oggi nuovo vertice tra i leader: si pensa già ai nomi per il voto amministrativo

Berlusconi smentisce: non correrà a Milano

Cercasi candidati sindaci. Se non disperatamente, almeno intensamente considerato che la posta in gioco è alta e il tempo inizia a stringere. Chiuso il capitolo Regionali, per il centrodestra la sfida si sposta verso Roma, Torino, Milano, Bologna e Napoli. Città oggi governate dal M5s, dal Pd e da una coalizione civica di sinistra nel capoluogo partenopeo. Partite difficili, ma non impossibili soprattutto se si riuscisse a partire per tempo in vista del voto in primavera.

L'ultima suggestione è quella lanciata dal Messaggero: Silvio Berlusconi candidato a Milano con un city manager accanto. Un'idea che accende la fantasia visto il legame profondissimo del Cavaliere con la sua città, ma che viene smentita in maniera decisa dall'interessato e dal suo staff. In ogni caso l'intenzione dei leader è di spingere sull'acceleratore. Matteo Salvini incontra i parlamentari e i consiglieri regionali del Lazio e fa sapere di voler scegliere i candidati entro poche settimane. E Forza Italia a Milano avvia una fase di due settimane dedicata all'ascolto delle categorie produttive. Un'iniziativa che vede Berlusconi impegnato direttamente a seguire ogni singola proposta per la sua città così come la formazione della squadra. «Milano è, e deve rimanere, motore dell'economia e dell'innovazione in Italia» sottolinea Cristina Rossello, commissario Fi di Milano.

Oggi il leader della Lega si vedrà con Antonio Tajani e Giorgia Meloni. In serata poi i tre incontreranno i capigruppo. Dagli incontri difficilmente si uscirà con una rosa, ma almeno sull'identikit bisognerà fare dei passi in avanti. Per Roma sono molti i nomi usciti in questi giorni da Aurelio Regina, manager già ai vertici confindustriali, Nicola Porro, Massimo Giletti e Flavio Cattaneo. Ieri ha presentato la sua candidatura anche Vittorio Sgarbi con il simbolo Rinascimento con l'obiettivo di fare, appunto, «rinascere Roma».

Maurizio Gasparri, come commissario di Fi per Roma Capitale, si sta adoperando per strutturare proposta, squadra e contenuti: «Da diversi giorni ho proposto la formazione di una squadra di persone esperte e conosciute del mondo della politica e della società civile. E ho fatto dei nomi per quanto riguarda Fi indicando Tajani, Barelli, Gasparri, Letta e Bertolaso, ciascuno senza vincolo specifico di ruoli. Vedo con piacere che Salvini arriva alla stessa conclusione, dicendo che a Roma serve una squadra di cento persone. È esattamente quello che io sostengo e che come coordinatore di Forza Italia sto cercando di realizzare, guardando non solo all'interno del nostro partito ma anche nella società civile e a persone che in questi giorni ho contattato e contatterò. A Roma è difficile che una donna o un uomo della provvidenza risolva da solo i problemi giganteschi della Capitale. Ben venga quindi lo spirito di squadra. Nella società civile con Pierluigi Borghini abbiamo incontrato personalità pronte a rimboccarsi le maniche per la Capitale.

E allora facciamo un incontro romano dei partiti del centrodestra per passare dalla teoria alla pratica».

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