Berlusconi sprona Forza Italia: "Possiamo arrivare al 20%"

Silvio Berlusconi dal palco di Treviglio fa il punto sulla guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze e sprona i forzisti a guardare con ottimismo al futuro del partito

Berlusconi sprona Forza Italia: "Possiamo arrivare al 20%"

Partecipazione a sorpresa per Silvio Berlusconi alla fiera di Treviglio per partecipare a un'iniziativa elettorale promossa dal deputato azzurro Alessandro Sorte. Con l'occasione, è stato annunciato anche il ritorno in Forza Italia di Stefano Benigni, eletto tra le fila forziste poi passato a Cambiamo! di Giovanni Toti, ora al gruppo Misto della Camera. Tra gli argomenti principali dell'incontro non poteva che esserci la guerra in Ucraina con le sue conseguenze in Italia e in Europa, principalmente, ma anche il futuro di Forza Italia: "Fi dovrebbe avere sempre la guida del centrodestra quindi dovrebbe arrivare almeno al 20% e io penso che noi possiamo arrivarci"

"Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Un altro, segretario della Nato ha detto che l'indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta. Capite che con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi ad un tavolo", ha detto Silvio Berlusconi, facendo il punto su quello che è successo nelle ultime settimane di conflitto in Ucrainia.

"Temo che questa guerra continuerà...", ha proseguito con amarezza il leader di Forza Italia, che ha sottolineato come il nostro Paese sia direttamente coinvolto in questo conflitto, anche se non boot on field. "Siamo in guerra anche noi, perché mandiamo le armi. Adesso dopo le armi leggere mi hanno detto che gli mandiamo carri armati e cannoni pesanti, lasciamo perdere, cosa significa tutto questo? Che avremmo dei forti ritorni dalle sanzioni sulla nostra economia e ci saranno danni ancora più gravi in Africa e allora è possibile che si formino delle ondate di profughi e questo è un pericolo derivante dalla guerra in Ucraina", ha detto ancora Silvio Berlusconi. Davanti all'eccezionalità della situazione, "bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per far smettere a Putin la guerra".

Come preventivato, le sanzioni imposte alla Russia stanno incidendo anche sull'economia europea e italiana e tutto questo, come ha sottolineato Silvio Berlusconi, significa che "avremo una diminuzione del nostro Prodotto interno lordo". Ma il Cavaliere guarda in prospettiva anche l'argomento della difesa, tornato alla ribalta a causa dell'invasione russa, e ribadisce un concetto che ha fatto proprio da quasi vent'anni: "Dal 2002 ho chiesto all'Europa di darsi una voce sola in politica estera e una forza armata comune. Oggi sommando i 27 paesi spendiamo 400 miliardi di lire all'anno.

Con una forza comune si diventava una potenza militare mondiale". Nell'attuale situazione, invece, "non contiamo nulla nel mondo, io insisto ora che sono nel Ppe, perchè ci sia una politica estera e di difesa comune".

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