Politica

"Non siamo guerrafondai. Ma non sia l'Ucraina a pagare"

Berlusconi interviene sul conflitto in Ucraina: "È in atto un'aggressione contro un Paese libero". E spiega: "Nostra posizione chiara e non certo guerrafondaia"

Berlusconi: "Non siamo guerrafondai. Ma non sia l'Ucraina a pagare"

"Abbiamo preso una posizione chiara e inequivoca, con i nostri alleati occidentali, di fronte all'aggressione messa in atto contro un Paese libero e sovrano come l'Ucraina". In una lettera inviata ai quadri e ai simpatizzanti di Forza Italia in vista della manifestazione che si terrà a Napoli il 20 e il 21 maggio, Silvio Berlusconi ha ribadito la posizione presa sul conflitto scatenato dalla Russia. Una posizione, ha spiegato l'ex premier, che "non è certo guerrafondaia ed è anzi consapevole della necessità di addivenire al più presto ad un accordo che sia la base di un nuovo ordine europeo". Ma di questo, ha quindi specificato, "non possiamo chiedere agli ucraini di essere loro a pagare il prezzo".

La guerra in Ucraina

La politica estera è diventata un argomento di forte attualità con lo scoppio della guerra e, soprattutto su questi temi è fondamentale, come spiega Silvio Berlusconi, "parlare agli italiani, che stanno dimostrando sempre maggiore attenzione alle nostre tesi coerenti e responsabili". Già nelle settimane precedenti, il Cavaliere aveva espresso una ferma condanna. In un'intervista rilasciata a ilGiornale.it lo scorso aprile, il leader di Forza Italia sottolineava come il conflitto scatenato in Ucraina dalla Russia violasse "anche le regole e le convenzioni internazionali in vigore in tempo di guerra". Il riferimento è agli orrori di Bucha, dei quali il premier ha parlato durante il suo intervento all'incontro di Roma definendoli "crimini di guerra".

L'auspicio espresso in quell'occasione dal Cavaliere, che rimane tutt'oggi attuale, è un accordo tra le parti che porti a una tregua, perché "la libertà e l'integrità dell'Ucraina devono essere garantite". Nell'intervista rilasciata ad aprile a ilGiornale.it, Silvio Berlusconi si è detto "deluso da Putin" e ha rimarcato che "il nostro primo obbiettivo dev’essere far cessare questa strage insensata, nell’interesse dell’Europa, del mondo, del principio stesso di umanità. Come è evidente, questo conflitto non può che concludersi con un compromesso e naturalmente non può essere accettato nessun compromesso che non tuteli la libertà e l’integrità dell’Ucraina".

Il centrodestra

Ma lo sguardo del Cavaliere spazia e nella sua lettera non può considerare anche le difficoltà interne dell'Italia, che in parte derivano proprio dal conflitto ucraino, che si è sovrapposto alla coda dei due anni di pandemia. "Forza Italia è ripartita e ha indicato agli italiani la strada per ripartire. Una strada ancora lunga e difficile, aggravata dalle difficoltà internazionali che – oltre a farci vivere da vicino gli orrori della guerra – rischiano di mettere in discussione la fragile ripresa che si era avviata dopo il Covid", scrive Silvio Berlusconi nella sua lunga missiva. Una ripresa che era stata avviata "grazie al lavoro del Governo Draghi e in particolare – tengo a sottolinearlo – al contributo di idee dato al governo, in parlamento e nei diversi tavoli della maggioranza proprio da Forza Italia".

In conclusione della sua lettera, il Cavaliere rimarca che "Forza Italia è un grande partito nazionale e l’Italia mai come ora ha bisogno di unità civile e morale, al di là delle contrapposizioni politiche. Ne saremo garanti, oggi e quando il centro-destra sarà tornato al governo del Paese".

Un auspicio e un augurio in vista delle prossime elezioni del 2023.

Commenti