Berlusconi su Conte: "Noi due diversi in tutto, dallo stile alla visione politica"

Il leader di Forza Italia ha parlato dell'operato dell'esecutivo e delle differenze tra lui e il leader del governo. E sugli Stati Generali chiarisce: "Ho rinunciato quando ho capito di cosa si trattava. Una passerella mediatica"

Berlusconi su Conte: "Noi due diversi in tutto, dallo stile alla visione politica"

Il paragone con l'attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non lo convince: "Siamo diversi in tutto, dallo stile nell'abbigliamento alla visione della politica. Stento a vedere qualche analogia". A dirlo è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che, in un'intervista rilasciata all'azzurra Deborah Bergamini, co-direttrice de Il Riformista, risponde su eventuali somiglianze con l'attuale capo dell'esecutivo, che piace ai moderati, e sull'operato della maggioranza degli ultimi mesi.

Il giudizio sul governo e gli Stati Generali

Il presidente ha riconosciuto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di "aver affrontato questa drammatica emergenza(il coronavirus, ndr) con sobrietà e senso di responsabilità", ma ha chiarito: "Il giudizio politico sul governo è collegiale e va al di là dei singoli ministri. Per questo, al di là della stima personale per alcuni di loro, non posso salvare politicamente nessuno". Berlusconi, il quale ha ricordato di essere stato disposto, almeno all'inizio, a considerare di partecipare agli Stati Generali voluti da Conte, ha dichiarato: "Ho rinunciato quando ho visto di cosa si trattava in concreto: non un tavolo di lavoro comune, ma una passerella mediatica".

Lo stesso concetto, il presidente Berlusconi lo aveva espresso ieri, dal suo profilo Twitter, dove aveva comunicato la decisione di non partecipare agli Stati Generali: "Non vogliamo perdere tempo con una passerella destinata solo ai giornali e alle televisioni".

La gestione della crisi

"Dall'inizio della crisi, ci sono stati molti incontri con la maggioranza e il governo: sono state occasioni solo formali, nelle quali hanno ascoltato le nostre idee e le nostre proposte, ma poi hanno agito in tutt'altro modo. I risultati sono pessimi", ha spiegato Berlusconi. Che ha aggiunto: "L'Italia, forse, sta uscendo dalla pandemia, lo dico con molta cautela, perché il rischio della seconda ondata è dietro l'angolo, ma è sprofondata in una crisi drammatica per famiglie, lavoratori e imprese". E ancora: "Noi siamo sempre disposti a collaborare, a mettere a disposizione la nostra competenza, la nostra esperienza di governo, le nostre relazioni internazionali, non per aiutare il governo ma per aiutare l'Italia. Ma collaborare significa lavorare insieme. Invece il governo ritiene di essere autosufficiente". Il leader azzurro, al quotidiano, ha confermato che la linea di Forza Italia è a favore del ricorso al Mes e al Recovery Fund e sostiene che cercherà di convincere le istituzioni europee ad "anticipare" parte dei fondi.

Il caso Venezuela

Il presidente di Forza Italia, ha parlato anche del caso dei finanziamenti dal Venezuela al Movimento 5 Stelle e di garantismo, che per Berlusconi "è una cosa seria, da applicare nei confronti di chi come loro vive sulla cultura dell'odio e del sospetto". Chiarisce di non volersi pronunciare sulle accuse, che si augura siano chiarite al più presto, ma aggiunge: "Se anche si trattasse di una notizia falsa è resa credibile dall'atteggiamento del M5S nei confronti di un regime di Maduro. Un regime illegale, antidemocratico, comunista che ha ridotto quel Paese nella miseria. Lo hanno sempre difeso e hanno impedito, essendo al governo, che l'Italia prendesse una posizione chiara sul Venezuela".

La magistratura

Berlusconi è tornato a parlare anche di magistratura, dopo che ieri aveva discusso sul ruolo delle correnti e il legame con l'esecutivo, e al quotidiano ha chiarito che la battaglia di Forza Italia non è contro la magistratura, "che per gran parte è formata da persone oneste, con un forte senso dello Stato e una profonda

correttezza istituzionale", ma "è una battaglia contro le degenerazioni che hanno caratterizzato certe correnti di sinistra della magistratura, certe figure insediate in alcuni uffici giudiziari chiave".

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