"Se il centrodestra vincesse le elezioni, Antonio Tajani sarebbe un ottimo premier". Ne è convinto Silvio Berlusconi che si racconta a Bruno Vespa nel libro "Soli al comando", in uscita il 3 novembre ed edito da Mondadori Rai Eri.
"È con noi dal 1994 ed è uno dei cinque fondatori di Forza Italia. Ma naturalmente non è l'unico nome sul campo", spiega il Cavaliere, che loda anche l'attuale premier, Paolo Gentiloni: "Lui fa onore al suo nome: è persona gentile, rispettosa e dinamica", dice. Ma sulla possibilità di un rinnovo del suo mandato a Palazzo Chigi, Berlusconi è certo: "Le elezioni le vinceremo noi",
Proprio a Gentiloni però l'ex premier scrive una lunga lettera (leggi) per raccontare la visita ai terremotati di Ischia: "A loro promisi che le avrei pubblicamente chiesto di non abbandonarle al loro destino e di procedere con provvedimenti immediati, utili a far avere una nuova casa alle 1.800 persone rimaste senza", scrive Berlusconi nella sua lettera aperta, "Glielo chiedo oggi, a un anno di distanza dal giorno in cui il terremoto colpiva nuovamente Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, portando grande devastazione e nuovi lutti, per i quali rinnovo la mia vicinanza a tutte le famiglie e a tutte le comunità colpite. Sta per iniziare il secondo inverno dopo il terremoto. Ridare una casa alle persone rimaste senza, rimuovere le macerie, ricostruire le scuole è l'unico ius soli che conta e che va realizzato immediatamente".
Nel libro di Vespa, Berlusconi esclude invece che la nuova legge elettorale danneggi nei collegi del nord Forza Italia a favore della Lega: "Il numero delle candidature di ciascun partito della coalizione, anche quelle del nord, verrà stabilito sulla base dei sondaggi prima della fondazione delle liste e per quanto riguarda il candidato del singolo collegio si sceglierà il candidato migliore".
Parlando poi dei rapporti all'interno del centrodestra, il leader di Forza Italia si lancia in una metafora calcistica: "Per sua natura Salvini è un goleador, come la Meloni che vedo bene giocare all'ala. Berlusconi è il regista se sta in campo e l'allenatore se sta fuori. Chi prenderà più voti sarà l'allenatore".
Inevitabile infine un riferimento al film che Paolo Sorrentino sta girando su di lui: "Pensavo a un'opera neutrale, oggettiva", dice Berlusconi che era arrivato persino ad offrire le sue ville come set, "Mi sono arrivate molte voci che parlano di un grottesco attacco personale e politico che mi demonizza dall'inizio della mia
attività imprenditoriale a tutto il mio percorso politico. Spero non sia così, il cinema italiano, dopo il film su Andreotti dello stesso regista, non ha davvero bisogno di un'altra cattiva opera di propaganda politica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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