Biden contro Xi e sul clima ora si rischia il flop epocale

È tutta in salita la strada verso Glasgow, dove tra meno di una settimana i leader di 200 Paesi si incontreranno alla Cop26 delle Nazioni Unite sul clima

Biden contro Xi e sul clima ora si rischia il flop epocale

È tutta in salita la strada verso Glasgow, dove tra meno di una settimana i leader di 200 Paesi si incontreranno alla Cop26 delle Nazioni Unite sul clima. Le aspettative su risultati concreti del summit sono sempre più deboli: pesano molto le defezioni del presidente cinese Xi Jinping e di quello russo Vladimir Putin, ma anche il fatto che gli Usa rischiano di presentarsi in Scozia senza il capitolo più importante dell'agenda di Joe Biden sul cambiamento climatico. Le divergenze interne ai dem stanno spingendo a un compromesso al ribasso del pacchetto welfare e clima per tentare di superare l'impasse in Congresso, e a causa dell'opposizione del senatore Joe Manchin, il presidente ha dovuto abbandonare il piano da 150 miliardi per sostituire le centrali elettriche a carbone e gas della nazione con energia solare, nucleare ed eolica.

Secondo il Washington Post, a questo si aggiungono le forti tensioni tra i più stretti consiglieri dell'inquilino della Casa Bianca riguardo l'approccio con la Cina. Il desiderio di fare progressi sul cambiamento climatico ha portato a uno scontro su come gestire le priorità concorrenti tra Washington e Pechino. L'inviato per il clima John Kerry (ieri a Londra per incontrare la controparte cinese) è convinto che il gigante asiatico stia facendo progressi e ha spinto per una diplomazia diretta tra Biden e Xi, convinto che un migliore rapporto bilaterale possa produrre risultati migliori in Scozia.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, invece, guida il fronte degli scettici sul fatto che gli Usa da soli possano convincere il Dragone a ridurre le emissioni. Peraltro, il tutto mentre gli Usa continuano a fare pressioni su altri fronti affinché Pechino smetta di minacciare Taiwan, cessi la repressione delle libertà a Hong Kong, ponga fine alla sua campagna di detenzione di massa delle minoranze etniche e affronti le questioni legate al commercio e alla sicurezza informatica. Il timore degli esperti è che le cattive relazioni tra i due Paesi che inquinano di più si traducano nel fallimento della Cop26, in un momento in cui i segnali di un insuccesso del vertice sono già elevati.

«A meno di una settimana da Glasgow siamo sulla buona strada per la catastrofe climatica - ha avvertito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres - Il divario di emissioni è il risultato di un divario di leadership, l'era di mezze misure e false promesse deve finire». Quindi, commentando la defezione di Xi e Putin, ha precisato che «tutti i leader sono molto importanti perché il G20 rappresenta l'80% delle emissioni».

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