
Joe Biden accoglie Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca per ascoltare i dettagli del suo tanto atteso piano per la vittoria e annuncia un «aumento» dell'assistenza all'Ucraina, un maxi-pacchetto da quasi otto miliardi di dollari in aiuti militari e nuove armi a lungo raggio. «Azioni aggiuntive per aiutare l'Ucraina a vincere questa guerra», spiega il presidente americano, il quale non menziona tuttavia l'auspicato via libera di Kiev all'utilizzo di missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense per colpire in profondità il territorio russo.
«Siamo con l'Ucraina ora e in futuro. La Russia non prevarrà in guerra», afferma il comandante in capo. Il quale fa un mezzo passo avanti verso le richieste dell'alleato ordinando di fornire all'esercito di Zelensky altri Patriot, una batteria di difesa aerea, oltre che di allargare l'addestramento dei piloti ucraini per gli F-16. Nel pacchetto ci sono poi munizioni e supporto per gli Himars, veicoli blindati, mine anti-imboscata, missili Javelin, missili Tow e razzi AT-4 (anti-tank). Ma soprattutto le Jsow, le bombe guidate con una gittata di 110 chilometri che possono essere lanciate dai caccia ad una distanza di sicurezza dalle linee nemiche.
E per contrastare l'evasione delle sanzioni di Mosca e il riciclaggio di denaro, il dipartimento di Giustizia e quello del Tesoro hanno preso provvedimenti per interrompere una rete globale di cripto-valute, in coordinamento con i partner internazionali. A Washington, Zelensky ha incontrato un gruppo bipartisan di senatori, ma rispetto alle visite precedenti la tappa a Capitol Hill è stata molto sottotono e turbata da una serie di attacchi da parte da esponenti repubblicani di primo piano, tra cui Donald Trump e lo speaker della Camera Mike Johnson. Il quale gli ha chiesto di cacciare l'ambasciatrice ucraina negli Usa, Oksana Markarova, per aver organizzato la sua visita a una fabbrica di munizioni a Scranton, la città di Biden in Pennsylvania, bollata come «interferenza elettorale».
«Sono grato al presidente Biden, al Congresso e a entrambi i partiti, così come all'intero popolo statunitense, per l'annuncio odierno di importanti aiuti alla difesa dell'Ucraina e per l'introduzione di nuove sanzioni contro la Russia», ha detto Zelensky, spiegando che «utilizzeremo questa assistenza nel modo più efficace e trasparente per raggiungere il nostro principale obiettivo comune: la vittoria dell'Ucraina, una pace giusta e duratura e la sicurezza transatlantica».
Alla Casa Bianca, il leader di Kiev ha visto anche la vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris, che ha lanciato una stoccata ai Repubblicani, senza nominare Trump: «Ci sono persone nel mio Paese che costringerebbero l'Ucraina a rinunciare a gran parte del suo territorio sovrano, che pretenderebbero che accetti la neutralità e rinunci alle relazioni di sicurezza con altre nazioni. Sono le stesse proposte di Putin. Non di pace, ma di resa. È pericoloso e inaccettabile», ha sottolineato Harris.
Secondo quanto rivelato al Wall Street Journal da fonti vicine a Pennsylvania Avenue, il piano di Zelensky non ha «impressionato» l'amministrazione Usa, preoccupata che sia privo di una strategia globale e non sia altro che una richiesta di più armi e della revoca delle restrizioni sui missili a lungo raggio.
Vladimir Putin, intanto, ha annunciato i suoi piani per ampliare le regole di Mosca sull'uso dell'arsenale nucleare. Si tratta di un «segnale chiaro» agli occidentali sulle «conseguenze se parteciperanno a un attacco al nostro paese con vari mezzi, e non necessariamente atomici», sottolinea il Cremlino, chiarendo che l'aggiornamento della dottrina è una messa in guardia legata alla possibilità che dall'Ucraina partano missili forniti dagli Usa e altre nazioni Nato per colpire in profondità il territorio russo.
Se ciò possa veramente portare a una risposta nucleare di Mosca è tutto da vedere, ma secondo il portavoce Dmitry Peskov il messaggio è arrivato a destinazione: «I politici ragionevoli in Occidente hanno capito pienamente la serietà delle dichiarazioni di Putin».
Ma forse ha novembre la musica cambia.
La musica è cambiata nel momento in cui, ricevute un po' di armi, senza avvertire nessuno, il commediante ha intrapreso la scriteriata avventura del Kursk. Da quel momento ha perso la fiducia dei paesi che lo sostenevano. Ora, a parte le pacche sulle spalle e qualche simbolica concessione, i paesi, a partire dagli USA, stanno cercando il modo di mollarlo. E, poiché di questo di sicuro è a conoscenza anche Trump, si capisce la sua sprezzante dichiarazioni e il rifiuto d'incontrarlo.
Fa eccezione la Ursula von der Leyn, all'oscuro di tutto - almeno voglio sperarlo - che qualche giorno fa, per portarli a Zelensky, ci ha svuotato le tache di altri 35 mld.
Ma "americani intelligenti" NON si può sentire ...
Tutto sommato, neanche di Europei intelligenti.
Ma infatti vincerà Trump
Intanto grande manifestazione domani a NEW YORK contro la guerra, pare duri 4 ore.
Meditate gente ed informatevi.
Ammesso e non concesso che la Russia colpisca un paese nato, vedremo quanti degli altri paesi si schiereranno per un intervento militare.
ritengo che sarano piu' quelli per il non intervento.
Tu cosa hai capito ?
Si parlava della volontà assoluta di Trump di porre fine alla guerra e alla fornitura di armi a Kiev con affermazioni chiare contro Zelenski.
Ripeto, perché sono stati cancellati, dato che interessano tutti noi?
Saranno arrivati ordini dai nostri padroni europei ed atlantici, vuoi non assecondarli ?
Autonomia per la Crimea, fine delle ostilità contro i territori adesso occupati dalla Russia ed autonomia anche per loro, NO ALLA NATO. Mi pare che fossero richieste intelligenti e fattibili.
La Nato è causa di tutto.
Qui se vogliamo vedere la situazione buoni e cattivi, i buoni sono o russi....non di certo l'occidente.
Mi spiace non esistano persone che ragionano tra i governanti del mondo " occidentale ".
ahahhahha.....ahhahhhahhhha........ahhahhha
i nostri politici e giornalisti non sono alieni da strafalcioni di varia natura, tipo "lo facessero"
invece di "lo facciano"; "ci stanno molte armi invece di: "ci sono molte armi";"lui è più grande" invece di: "lui è piu' anziano".
Per non parlare dell'ormai onnipresente "complicato" (forse uno strascico del politically
correct) usato ed abusato al posto di "difficile", forse troppo crudo per i sinistri...