
A quasi tre mesi dall'addio alla Casa Bianca Joe Biden torna in scena con un attacco frontale a Donald Trump, mentre dalla California parte la crociata per fermare i dazi del presidente. Nel suo primo discorso pubblico dalla fine del mandato, l'ex comandante in capo lancia una dura invettiva contro il successore e il suo governo, affermando che «in meno di 100 giorni la nuova amministrazione ha causato tanti danni e tanta distruzione. È quasi incredibile pensare che possa essere accaduto così presto». Biden è intervenuto ad un evento a Chicago sul programma pubblico per la disabilità e le pensioni finito nel mirino del tycoon e dei repubblicani che - denuncia - sono a caccia di risorse per finanziare il taglio delle tasse ai ricchi. «Hanno preso a calci la previdenza sociale, cacciando 7.000 dipendenti», sottolinea l'ex presidente facendo riferimento all'agenzia che eroga pensioni e prestazioni di invalidità. E afferma che a causa della riduzione del personale voluta da Trump ed Elon Musk con il suo Doge, il sito web della Social Security «sta andando in tilt» e impedisce ai pensionati di ottenere i loro sussidi. Tanti americani «contano sulla previdenza sociale per comprare il cibo e sopravvivere - prosegue Biden - per molti è l'unica fonte di reddito e se venisse tagliata o eliminata sarebbe devastante per milioni di persone». Parole a cui The Donald replica affermando che «il sonnolento Joe, il peggior presidente nella storia Usa, ha permesso a milioni di criminali, molti dei quali assassini, spacciatori e persone rilasciate da prigioni e istituti psichiatrici di tutto il mondo, di entrare nel nostro Paese attraverso un confine aperto, molto pericoloso e mal concepito». «Mi dispiace, ma è mio compito far uscire questi assassini e questi delinquenti, è per questo che sono stato eletto», ribadisce su Truth.
Intanto dalla California parte la prima significativa sfida alla politica commerciale di Trump. Il Golden State intende depositare in queste ore una causa per contestare l'autorità del tycoon, sostenendo che l'uso dell'International Emergency Economic Powers Act per imporre dazi su Messico, Canada e Cina, oltre che quelli del 10% su tutte le importazioni, è illegale.
Il procedimento fa riferimento alla legge che consente a un presidente di congelare e bloccare le transazioni in risposta a minacce straniere, e sostiene pure che per applicare tali imposte serve l'approvazione del Congresso. «Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l'economia - afferma il governatore Gavin Newsom - aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro».
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