"Bill Cosby libero è la fine di un'ingiustizia" La "signora Robinson" fa infuriare il #MeToo

L'attrice della serie tv esulta, poi si scusa. La rabbia delle star di Hollywood

"Bill Cosby libero è la fine di un'ingiustizia" La "signora Robinson" fa infuriare il #MeToo

Scuote la Rete il rilascio di Bill Cosby, l'attore 83enne che è uscito dal carcere dopo due anni per non aver ricevuto, secondo i giudici della Pennsylvania, un giusto processo. Quello che è noto come il «papà d'America» per essere stato per anni il protagonista della serie «I Robinson», era stato condannato a una pena fra 3 e 10 anni di prigione statale per l'accusa di aver drogato e aggredito sessualmente una donna, Andrea Constand, nel 2004.

Il ribaltamento della sentenza da parte della Corte Suprema della Pennsylvania ha fatto arrabbiare le esponenti del movimento del #MeToo per il quale il caso Cosby era una sorta di simbolo. «Sono furiosa per questa notizia. Conosco personalmente donne che sono state drogate da quest'uomo e violentare mentre erano inconsapevoli. Mi vergogno per la corte e per la sua decisione», dice l'attrice e attivista Amber Tamblyn su Twitter. E l'attrice Rosanna Arquette va giù ancora più pesante: «Conosco molte giovani donne e giovani uomini che sono terrorizzati dallo sporgere denuncia contro i loro stupratori, questa notizia gli dà un nuovo trauma. Il mio cuore è con le mie sorelle sopravvissute».

L'unica donna che ha esultato per il colpo di scena a quanto pare è stata Phylicia Rashad, l'attrice che per anni ha interpretato sul piccolo schermo la moglie di Cosby nella seguitissima sit-com. La donna è sempre rimasta a fianco del suo partner televisivo durante le sue vicissitudini giudiziarie e lo è rimasto fino all'ultimo: «Una terribile ingiustizia è stata corretta», ha scritto sui social l'attrice. Che è stata naturalmente subissata di critiche e insulti da parte di molte donne. Una reazione virulenta che l'ha costretta a precisare che la sua vicinanza all'amico e collega non significa che lei non sia vicina alle vittime delle violenze maschili. «Io supporto completamente le vittime di aggressioni sessuali - ha twittato la Rashad -. Il mio post non intendeva essere insensibile alla loro verità. Personalmente so da amici e dalla mia famiglia che certi abusi hanno strascichi che durano tutta la vita. Il mio desiderio di cuore è che possano guarire».

La scarcerazione di Cosby fa anche arrabbiare Kevin Steele, il procuratore distrettuale che lo ha incriminato e fatto condannare, che parla di un «vizio procedurale» che sarebbe «irrilevante per i fatti del crimine da lui compiuto».

«La mia speranza - ha poi detto Steele - è che questa decisione non scoraggi la denuncia di altri crimini sessuali da parte delle vittime. I procuratori del mio ufficio continueranno a seguire le prove dovunque e da chiunque queste conducano. Noi ancora crediamo che nessuno sia al di sopra della legge, compresi i ricchi, famosi e potenti».

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