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Bimbo ucciso durante il rally Indagati anche i due genitori

Erano in un'area vietata. Altre 7 persone nei guai

Ivrea (To) Anche i due genitori del piccolo morto schiacciato da un'auto uscita di strada durante un rally a Coassolo, nel Torinese, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Per loro l'accusa è di omicidio colposo: con i due figli di 6 e 3 anni, avrebbero assistito alla gara automobilistica in una zona non autorizzata. A provarlo sarebbero anche alcuni cartelli che vietavano la sosta in quel prato. La svolta nell'inchiesta è arrivata a pochi giorni di distanza dall'incidente, accaduto sabato scorso al rally Città di Torino e costato la vita ad Aldo, 6 anni, che assieme alla mamma Valeria Roci Pellino, al papà Giacomino Ubaudi e al fratellino stava seguendo la corsa. Il pm Ruggero Mauro Crupi ha iscritto nel registro degli indagati nove persone, tutte a vario titolo indagate per omicidio colposo e tra queste ci sono i genitori della piccola vittima, anche loro feriti dall'auto uscita dal percorso di gara. Gli altri indagati sono cinque organizzatori del rally, Cristian Milano, il pilota della Skoda uscita di strada e il navigatore, Luca Pieri. La procura di Ivrea ha aperto un'inchiesta, con rilievi planimetrici e fotografici sul luogo dell'incidente e cerca anche di valutare l'efficienza dell'organizzazione, le condizioni del circuito e lo stato psicofisico del pilota. Infatti il pilota, secondo il navigatore, avrebbe avuto un malore e perso il controllo del mezzo in corrispondenza di una curva, dopo aver urtato il cordolo stradale: «Gli avevo indicato la svolta a destra, ma lui non rispondeva». A questo punto l'auto, a una velocità di circa 90 km orari in un tratto che solitamente si percorre a 40, ha urtato il cordolo e ha proseguito la sua corsa piombando sulla folla come un proiettile malgrado il tentativo disperato del navigatore di tirare il freno a mano e togliere il piede di Milano dall'acceleratore.

Una delle prime cose da accertare da parte degli inquirenti è se la zona dove si era sistemata la famiglia, in un prato e vicino al percorso di gara, poco dopo la partenza, fosse oppure no aperta al pubblico. Il funerale del piccolo Aldo si svolgerà nei prossimi giorni, dopo che il medico legale avrà eseguito l'autopsia. La famiglia Ubaudi è molto conosciuta nella comunità di Coassolo: il papà è un imprenditore edile e boscaiolo. Inoltre la famiglia è nota per la trattoria e il negozio di alimentari del paese, gestito dai nonni.

NaMur

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