Bitonto, la strage in auto dei quattro amici. Sulla strada fatale in arrivo due autovelox

Schianto frontale, polemica sicurezza. Avevano fra 16 e 24 anni

Bitonto, la strage in auto dei quattro amici. Sulla strada fatale in arrivo due autovelox

Dal primo maggio sulla strada provinciale 231, che in Puglia collega Bitonto con Modugno, sarebbero dovuti arrivare due autovelox. Chiesti a gran voce perché quella arteria è considerata una delle più pericolose della provincia di Bari. Forse quei dispositivi avrebbero potuto salvare la vita di quattro giovanissimi che invece, martedì notte, sono rimasti uccisi in un terribile schianto frontale, nel quale altri due ragazzi sono rimasti gravemente feriti.

L'incidente è avvenuto al chilometro 2.5 della provinciale, una strada buia e priva di spartitraffico, intorno alle 23 del 25 aprile. Dai primi accertamenti sembra che due auto si siano scontrate frontalmente: la prima, una Opel Corsa, è finita in campagna. La seconda, una Renault Scenic, è rimasta sulla carreggiata. A bordo sei persone, fra 16 e 24 anni. Sul posto sono immediatamente arrivati i vigili del fuoco, che non hanno potuto fare altro che liberare i corpi dalle lamiere accartocciate, mentre gli agenti del commissariato di Bitonto cercano di ricostruire la dinamica, coordinati dalla Procura di Bari. Presenti anche i genitori, fratelli e amici più stretti dei ragazzi. Tutti giovanissimi, di Bitonto, nel cui ricordo è già stato deciso il lutto cittadino, nel giorno dei funerali, dal sindaco, Francesco Paolo Ricci.

La più piccola fra le vittime aveva 16 anni. Si chiamava Lucrezia Natale e frequentava il terzo anno di liceo, con indirizzo economico-sociale. Una ragazza che compagni di classe e docenti descrivono come «sempre sorridente, educata e amante della pallavolo». All'indomani della tragedia a ricordarla, sui social, è suo fratello Francesco: «Il giorno in cui sei nata sono diventato fratello. Il giorno della tua morte sei diventata il mio angelo custode. Mia sorella è stata il regalo che non ho mai chiesto ma che ho sempre desiderato. Gli angeli sono sorelle che si sono trasferite in paradiso. Una sorella ti completa la vita, non importa dove sia».

A morire nello schianto è stato anche il 23enne Tommaso Ricci, elettricista, molto conosciuto in città, fidanzato di un'altra vittima, Floriana Fallacara, vent'anni. La giovane, orfana di madre, svolgeva piccoli lavori saltuari come animatrice. Il più grande dei quattro, il 24enne Alessandro Viesti, gestiva con il papà la tabaccheria di famiglia. I due feriti, un 20enne che era alla guida della Scenic e la fidanzatina 19enne, adesso sono ricoverati nei reparti di rianimazione di due diversi ospedali baresi, dopo aver subito interventi chirurgici per le numerose fratture riportate. Nel frattempo Bitonto è ancora sotto choc. «Per la nostra città è un momento di enorme dolore dice sindaco -. Tutti avevano l'età delle mie figlie e non si può morire così: è un momento di atroce sofferenza per le famiglie colpite e avvertiamo il bisogno di stringerle in un corale, silenzioso e commosso abbraccio».

Inevitabili sono però le polemiche per una tragedia che si sarebbe potuta evitare. «Il terribile incidente impone di affrontare immediatamente una situazione di pericolo, attraverso interventi che vadano a sanare i vulnus, peraltro noti e storici, di un'arteria pericolosa» evidenzia il consigliere regionale pugliese di Fratelli d'Italia, Michele Picaro.

«La strada provinciale ha innanzitutto bisogno della realizzazione di uno spartitraffico e auspico che la Città metropolitana si adoperi per porre in essere questo intervento imprescindibile per la messa in sicurezza». Picaro conclude esprimendo «profondo cordoglio ai familiari dei ragazzi che hanno tragicamente perso la vita in questo tremendo incidente».

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