Blitz di Salvini nell'hotspot dei migranti: "Business indegno di un Paese civile"

Il leader della Lega visita a sorpresa il centro di accoglienza dell'isola, dove nelle ultime ore ci sono stati almeno nove sbarchi: "Immagini indegne, ditemi se un Paese civile può offrire questo"

Blitz di Salvini nell'hotspot dei migranti: "Business indegno di un Paese civile"

Un blitz questa volta non annunciato, per evitare che, come era accaduto lo scorso quattro agosto, il Viminale trasferisse con tempismo perfetto 850 migranti ospitati fino al giorno prima nell’hotspot di Lampedusa. Matteo Salvini, impegnato da un paio di giorni in un tour elettorale in Sicilia, che si è concluso stamattina alla periferia di Palermo con un flash mob sul caro bollette in piazza Baida, è arrivato a contrada Imbriacola attorno a mezzogiorno. Stavolta all’interno del centro di accoglienza ci sono oltre 1.300 persone a fronte di circa 360 posti disponibili.

Gli sbarchi, infatti, non si fermano. "Da mezzanotte ce ne sono stati 15", dice il leader leghista citando gli agenti delle forze dell’ordine. I numeri ufficiali parlano di 9 approdi dalla notte scorsa, per un totale di 112 migranti. Numeri insostenibili per l’isola. L’obiettivo della visita, spiega Salvini, è quello di "documentare le condizioni in cui si trovano quotidianamente migranti e forze dell’ordine". Condizioni drammatiche, come si vede dalle immagini che scorrono sulla diretta social. Decine di persone ammassate una sull’altra per accaparrarsi anche l’ultimo angolo di ombra.

I più "fortunati" riescono a stendersi su materassi di gomma piuma o sui letti a castello all’interno dei vecchi container. I bagni sono completamente allagati e a terra, stesi sotto il sole agostano, ci sono anche bambini piccolissimi. "Questa bimba potrebbe essere la figlia di chiunque e non dovrebbe essere stesa lì per terra ma in una casa", commenta il leader leghista indicando una bambina costretta a dormire su un materassino buttato sopra l’asfalto rovente. "Non è accoglienza, è caos, traffico di esseri umani, sfruttamento, un business da miliardi di euro", attacca Salvini.

"Controllare gli sbarchi e controllare i confini – dice - significa salvare vite e proteggere gli italiani". Il segretario della Lega parla di "immagini idegne" e chiama in causa il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. "Ditemi voi se un Paese civile può offrire questo", si domanda. "Oggi mi sono vergognato - incalza - per quello che ho visto e sentito dai diretti interessati. Le visite guidate fanno vedere solo quello che si vuole fare vedere ma è nelle visite a sorpresa che poi capisci la verità". Salvini promette, quindi, di impegnarsi "per un’immigrazione controllata, limitata e qualificata".

La proposta è quella di reintrodurre subito i decreti sicurezza "per proteggere Lampedusa, Pantelleria, i confini italiani ed europei". "Lo farò al primo consiglio dei ministri se vinciamo le elezioni", aveva detto Salvini nei giorni scorsi proprio in Sicilia, non senza lanciare una frecciatina all’alleata Giorgia Meloni. "Non serve inventarsi niente di nuovo", era stato, infatti, il commento alla proposta del blocco navale contenuta nel programma di Fratelli d’Italia: "Per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina serve il ripristino dei decreti sicurezza. Possono essere riattivati in dieci minuti e costano zero".

All’epoca, ricorda Salvini, ci furono soltanto 11mila arrivi, a fronte degli oltre 57mila ingressi da gennaio ad oggi nel 2022. "Oggi l’Europa ci attacca perché non difendiamo i confini – ha detto ancora il leader leghista durante il tour dell’hotspot - con i decreti sicurezza si torna ad essere un Paese serio".

A lanciare l'allarme nei giorni scorsi sui flussi incontrollati di migranti verso l'Europa era stato anche il quotidiano spagnolo El Paìs, che citando i dati dell'agenzia europea Frontex ha evidenziato come dall'inizio dell'anno in 155mila abbiano varcato i confini del Vecchio Continente. Praticamente l'86 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Un ritmo di crescita così alto per l'immigrazione clandestina in Europa, secondo lo stesso giornale, non si registrava dal 2016.

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