
M eglio tardi che mai, viene da dire nel caso della presidente della Camera, Laura Boldrini. La deputata, scossa da un impeto di imparzialità, ha detto di aver abbandonato il gruppo di Sel per iscriversi al più neutrale Misto per una questione di «coerenza»: «Credo non stia a me prendere posizione di campo». A proposito di «campo», ieri presenziava a quello «progressista» che Giuliano Pisapia ha presentato al Brancaccio di Roma.
La terza carica dello Stato da tempo è accreditata come papabile leader a sinistra di Renzi a fianco dell'ex sindaco di Milano, mentre dallo scranno di Montecitorio bacchetta i partiti lenti su diritti civili e altre battaglie di bandiera. A scanso di equivoci, ora anche la casacca è neutrale.
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