La Boldrini tarocca il sondaggio e gli italiani diventano pro Ue

A dispetto di tutti i sondaggi fatti finora, quello promosso dalla presidente della Camera, Laura Boldrini diche gli italiani amano l'Ue e non vogliono muri

La Boldrini tarocca il sondaggio e gli italiani diventano pro Ue

Gli italiani non sono euroscettici. A dispetto di tutte le rivelazioni demoscopiche fatte finora, per Laura Boldrini l’Italia ama ancora l’Europa ed è contraria ai muri.

È questo il risultato di un sondaggio online, promosso dalla Camera dei deputati, partito lo scorso febbraio e conclusosi a fine agosto, a cui hanno partecipato 10.500 persone. A elaborare le risposte del quesito sono stati chiamati sette ‘saggi (Pier Virgilio Dastoli, Tiziana Di Simone, Enrico Giovannini, Eva Giovannini, Simone Fissolo, Enzo Moavero Milanesi, Arianna Montanari) che presenteranno la loro relazione solo all’inizio del 2017. Dalle anticipazioni, però, si sa che “tre quarti dei partecipanti affermano che l’Europa ha portato dei vantaggi, tra i quali la libera circolazione delle persone, lo scambio culturale, pace e stabilità: questa è la risposta a chi dice che dopo Brexit dobbiamo fermarci e pensare solo alle questioni economiche, la nostra consultazione ci dice qualcosa di diverso”, ha spiegato la Boldrini nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al presidente dell’Istat, Giorgio Alleva.

Un esito che lascia alquanto perplessi dato che l’Eurobarometro, l’indagine statistica periodica effettuata dal Parlamento europeo, dimostra che il 54% degli italiani non ha nessuna fiducia nelle istituzioni Ue e il 49% non si sente cittadino europeo. Per Swg, invece, la percentuale di italiani che credeva nei vantaggi legati alla permanenza nella Ue è passata dal 70% del 2002 al 20% di oggi. Un bon 52% si dichiara euroscettico. Per la società di Ilvo Diamanti il 60% degli italiani sarebbe favorevole alla chiusura delle frontiere, mentre per Demopolis i cittadini sfiduciati sono il 68%. Secondo Ipr Marketing il 58% degli italiani dubita che l’Unione abbia un futuro e uno su due ritiene attribuisce la recessione al rigorismo di Bruxelles. Per Ipsos Mori il 58% degli italiani vorrebbe un referendum per decidere se rimanere dentro l’Ue oppure uscirne come ha fatto il Regno Unito.

Allora perché il sondaggio realizzato dalla Camera è così diverso? Il problema è, come spiega Libero, che il dato principale è riferito alla percentuale ottenuta da una delle dieci possibili risposte al questi sui vantaggi dell’Unione Europea. L’opzione “nessun beneficio” ha ottenuto il 23%, ma i partecipanti potevano segnare fino a tre risposte per ognuna delle sei domande chiuse e perciò le percentuali finali sono sballate.

Alla domanda ‘in cosa l’Ue è stata inadeguata?’, poi, l’opzione ‘in nessun settore’ è stata cliccata solo dal 2,6% degli utenti e quindi il 97,4% dei partecipanti ritiene la Ue inadeguata. Ma questo, la presidente, si è ben guardata dal dirlo.

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