Bolivia, gli Usa benedicono la nuova leader

Ma la piazza pro Morales : «Ora sì alla guerra civile»

Bolivia, gli Usa benedicono la nuova leader

Mentre riceve il riconoscimento esplicito di Stati Uniti e quello implicito della Russia, che pure finora ha parlato di colpo di Stato, la vice presidente del Senato che si è autoproclamata presidente ad interim in Bolivia, Jeanine Añez, subisce le contestazioni della piazza pro-Morales. I sostenitori dell'ex leader, che ora si trova in Messico dove ha ricevuto asilo politico, in migliaia sono scesi in piazza a La Paz, la capitale, gridando slogan come «Ora sì guerra civile» e «Non al golpe civico-di polizia».

Morales continua a chiedere «dialogo» per «pacificare» la Bolivia, citando «pace sociale, inclusione e democrazia come valori essenziali di convivenza» del suo popolo. Ma dall'altra parte, la leader autoproclamata non lascia spazio: «Diciamo al Movimento al Socialismo che ha tutto il diritto di partecipare alle elezioni e che devono trovare un candidato: Evo e Alvaro (Garcia Linera, il vicepresidente) non possono correre per un quarto mandato». A dar man forte alla nuova leader è arrivata la benedizione del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che si è congratulato.

Da Mosca, invece, una sorta di riconoscimento indiretto: «Abbiamo preso nota dell'annuncio secondo cui la seconda vice presidente del Senato, la signora Añez, ha assunto le funzioni di presidente ad interim», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. «È chiaro che lei sarà considerata la leader della Bolivia fino a quando non sarà stato eletto un nuovo presidente», ha fatto eco il vice ministro degli Esteri Sergey Ryabkov.

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