Guerra in Ucraina

Bombe contro Odessa. Kherson, spari sui civili. Mariupol è un cimitero

La città sul Mar Nero rifiuta la resa. E per un tabloid di Mosca i morti russi sono 10mila. Ma la notizia sparisce

Bombe contro Odessa. Kherson, spari sui civili. Mariupol è un cimitero

«Gloria all'Ucraina! Lotteremo per la libertà, fino alla morte se sarà necessario». La frase è stata pubblicata ieri sui principali quotidiani ucraini e viene attribuita ai cittadini di Mariupol, massacrati dal quotidiano assalto dell'esercito russo. È la risposta all'ultimatum, scaduto ieri mattina alle 5, del colonnello Mikhail Mizintsev, direttore del centro di gestione della difesa nazionale di Mosca, che aveva invitato gli abitanti della città portuale ad arrendersi all'alba in cambio dell'incolumità. L'Ucraina ha anche rifiutato l'offerta di Mosca di aprire corridoi umanitari fuori Mariupol in cambio della capitolazione dei suoi residenti. I termini della resa non sono stati accettati, e poco dopo i russi hanno ripreso ad attaccare Mariupol con maggior veemenza, anche con quei missili ipersonici che Putin conferma di voler continuare a utilizzare. Le bombe sono cadute per tutto il giorno ogni dieci minuti. Oltre ai carri armati e all'artiglieria, la città è stata bombardata da navi da sbarco. I soldati del battaglione Azov hanno a loro volta affondato la nave militare russa Raptor. Il maggiore Denis Prokopenko, intervistato dalla Cnn, ha detto che «il numero delle vittime civili cresce ogni giorno e al 21 marzo supera le 3mila persone».

In Russia intanto è giallo sul numero delle vittime. La Komsomolskaya Pravda, un «tabloid pro-Cremlino», ha riferito che secondo il ministero della Difesa di Mosca sarebbero «9.861 i soldati russi morti» dall'inizio della guerra e «16.153 quelli rimasti feriti». Lo scrive il Moscow Times. L'informazione era stata inclusa in un articolo pubblicato sul sito web della Komsomolskaya Pravda domenica, ancora accessibile online ma che al momento risulta modificato, senza più il riferimento alle presunte cifre delle vittime. L'articolo è stato scoperto, tra gli altri, da Yaroslav Trofimov, corrispondente-capo per gli esteri del Wall Street Journal e ripubblicato su Twitter da molti utenti. «L'ultima cifra ufficiale russa, il 2 marzo, era di 498, affascinante che qualcuno abbia fatto trapelare» cifre ben superiori, ha osservato Trofimov.

Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, ha ricordato che 45mila persone sono riuscite a fuggire. Deportazioni di minori, sarebbero in corso nelle regioni di Donetsk e Lugansk verso Mosca. Lo dice il ministero degli Esteri, denunciando che sono già stati rapiti 2.389 bambini.

L'inferno si è scatenato anche su Odessa. Su Twitter è stato pubblicato un video dove si vedono esplosioni lungo la costa del Mar Nero. I russi stanno accerchiando Odessa dal Mar Nero, ma anche a Est da Kherson con batterie missilistiche. E proprio a Kherson ieri mattina i russi hanno disperso una manifestazione pacifica in piazza della Libertà. Ci sono feriti. A Rivne, nel Nord Ovest del Paese, l'aviazione ha lanciato due missili contro un campo di addestramento militare, una base che gli invasori considerano «un centro di reclutamento di mercenari stranieri e unità nazionaliste ucraine». L'ha ribadito il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, aggiungendo che sono stati uccisi oltre 80 miliziani. A Nord è stata attaccata con razzi Grad la provincia di Zhytomyr, e tre soldati e un civile uccisi. Avdiivka, nel Donetsk, è stata colpita da aerei e artiglieria che hanno provocato un morto e due feriti. A Rubizhne gli invasori hanno preso di mira un edificio residenziale. Tra le macerie si cercano tre bambini nascosti nel seminterrato. Il governatore della regione di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, ha affermato che gli autobus che stavano evacuando i civili dalle aree in prima linea sono stati colpiti dai bombardamenti. Quattro i bambini feriti.

Intanto su Twitter la leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya segnala che guerriglieri hanno danneggiato attrezzature russe, distrutto binari della ferrovia e distribuito volantini alle truppe bielorusse che cercavano di entrare in Ucraina.

Scenario, quello dell'invasione, che non viene escluso dalla Nato.

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