Brambilla contro il macello degli agnellini

Presentato alla Camera il provvedimento che vieta l'uccisione di animali non adulti

Brambilla contro il macello degli agnellini

Roma - La tempistica è perfetta. A tre giorni dalla domenica di Pasqua viene depositata in Parlamento il primo disegno di legge che tenta di fermare la strage degli innocenti. Stiamo parlando ovviamente dei piccoli agnelli, che una tradizione che si perde nella notte dei tempi vuole protagonisti della nostra tavola il giorno di Pasqua (o di Pasquetta). L'idea del disegno di legge è questa. Ovviamente la proposta normativa tende a regolamentare tutto il settore della macellazione. E come scopo principale si pone quello di vietare l'uccisione dei cuccioli di ogni specie allevate a questo scopo. Il primo firmatario è Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia. «Dietro la filiera della carne spiega la parlamentare - ci sono sofferenza e crudeltà, che giustificano la scelta etica di non mangiarla, sostenuta fin dall'antichità. Si può cominciare risparmiando la vita degli animali più giovani, dei cuccioli, ed è questo il senso del messaggio che mandiamo con la proposta di legge contro la macellazione degli animali che non hanno raggiunto l'età adulta. Il mio scopo è attirare l'attenzione sul problema della carne: oggi sappiamo che è necessario ridurne il consumo non solo per rispetto verso altri esseri senzienti, ma anche per tutelare la nostra salute e l'ambiente». Nei banchetti sulle piazze del Paese, i delegati della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente continuano, intanto, il lavoro di informazione e sensibilizzazione perché le cifre non sono rassicuranti. Nonostante il costante declino degli ultimi anni (si è passati da circa 812 mila tra agnelli e capretti macellati nel picco pasquale del 2010 a circa 420 mila dell'anno scorso), siamo comunque di fronte «a un'assurda, ingiustificabile mattanza». Il testo del ddl propone la messa al bando dell'abbattimento, della macellazione, nonché dell'importazione ed esportazione per tali finalità, di animali che non abbiano raggiunto l'età adulta. Infatti, alle normali sofferenze del macello, che nel nostro paese interessano 700 milioni di animali l'anno, i cuccioli sommano il dolore della separazione dalle madri. «Strappare alle madri animali così piccoli sottolinea la parlamentare di Forza Italia - è una delle pratiche più crudeli di un'industria complessivamente crudele come quella della carne».

«Le asettiche confezioni dei supermercati - conclude la Brambilla - non raccontano tutta la verità. Mangiare le carni di questi piccoli è quanto di più lontano si possa immaginare dallo spirito di una festa religiosa che celebra la resurrezione e la vita».

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