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A Brescia due bombe No Vax. Gelmini: schieriamo l'esercito

Preso di mira il centro vaccinale. L'inchiesta punta sull'area anarchica. Fontana duro: "Attacco ignobile"

A Brescia due bombe No Vax. Gelmini: schieriamo l'esercito

Attentato a Brescia contro un centro vaccinale. Due bottiglie molotov sono esplose fuori dal tendone allestito in via Morelli per la somministrazione di vaccini anti Covid e l'esecuzione di tamponi. Non ci sono stati feriti e la struttura è stata danneggiata in modo non grave. Le vaccinazioni hanno subito un lieve ritardo, ma sono poi andate avanti regolarmente. I carabinieri indagano sugli autori del gesto, che per ora non è stato rivendicato. La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta affidata al pm dell'antiterrorismo Carlo Milanesi, per gli inquirenti l'attacco ha finalità eversive. Le indagini avrebbero preso la direzione dell'area No Vax e di quella anarchica. Dalle prime immagini delle telecamere di sorveglianza si vede un uomo che scappa a piedi pochi minuti prima delle 6 dal luogo dell'attentato.

La provincia di Brescia è particolarmente colpita in questa fase della pandemia. Il lancio di bottiglie incendiarie sarebbe avvenuto poco prima delle 6 di ieri, quando il centro era chiuso, ed è stato scoperto alle 6.15 dal personale sanitario arrivato per cominciare l'attività. Una delle due molotov è esplosa a terra, l'altra ha preso fuoco contro il tendone della mensa, dove non sono stoccati vaccini. La tela si è bruciata in parte, ma le fiamme non si sono propagate. I danni esatti devono essere quantificati. Sono intervenuti, insieme ai carabinieri, i vigili del fuoco e il Raggruppamento investigazioni scientifiche dell'Arma. Le forze dell'ordine hanno controllato la zona durante le attività di ieri. L'episodio bresciano ricorda da vicino l'attacco di due settimane fa a Roma contro il portone dell'Istituto superiore di sanità.

Il centro vaccinale è stato realizzato con i fondi della raccolta «AiutiAmo Brescia» nel corso della prima ondata di Covid ed è supervisionato dall'Azienda sanitaria bresciana. «Brescia non raccoglie la provocazione e continuerà a garantire tamponi e vaccini a chi ne farà richiesta grazie al lavoro di medici, infermieri e volontari che anche stamattina hanno garantito continuità nei servizi erogati nel centro di via Morelli», ha dichiarato ieri Enrico Zampedri, coordinatore dell'iniziativa voluta da Fondazione comunità bresciana e Giornale di Brescia. Le vaccinazioni ieri non si sono fermate e sono stati rispettati gli appuntamenti fissati. L'Asst Spedali Civili assicura che sono stati vaccinati mille anziani over 80 come previsto dall'agenda.

Interviene il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini: «Ho sentito il dovere di chiamare il prefetto di Brescia, Attilio Visconti, per manifestare alla cittadinanza la vicinanza e la solidarietà di tutto il governo. Il prefetto mi ha assicurato il massimo impegno per rintracciare i responsabili di questo inqualificabile episodio e mi ha garantito che il centro vaccinale di via Morelli sarà, anche grazie all'operazione Strade sicure, sorvegliato 24 ore su 24 da militari dell'esercito». Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, scrive: «Siamo vicini ai lavoratori del centro vaccinale di Brescia colpiti da un atto intimidatorio ignobile. Grazie a chi, ogni giorno, lavora per la nostra salute. Questi gesti folli non fermeranno il loro lavoro». Il governatore lombardo Attilio Fontana definisce l'episodio un «attacco ignobile» e un «gesto assurdo e malavitoso». E il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono: «Un gesto sconcertante, incomprensibile e inaccettabile.

Per ora non ci sono rivendicazioni e pare si sia trattato dell'azione di un singolo, resta però la gravità di un atto riprovevole».

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