La più bella di Lercio (il giornale satirico on line) degli ultimi giorni è quella di ieri. Titolo composto da una sola parola: Toninelli. E la foto sorridente del ministro. Stop. Basta questo per far fare una risata. Oppure quella dell'altro ieri: «Ingv introduce la Scala Toninelli per misurare l'intensità delle figure di merda». Perché non si sa come, ma ogni giorno l'ex impiegato liquidatore sinistri, ne combina una.
Ieri, dopo mesi di litigi, Toninelli dà il via libera alla Bretella Campogalliano-Sassuolo che il M5s in campagna elettorale aveva strapromesso di bloccare. E invece si farà perché, spiega il ministero, il governo Gentiloni al fotofinish ha chiuso l'iter. Toninelli l'ha sbloccata alla chetichella. Senza fare troppo chiasso sugli organi di informazione o sui social per non indispettire o imbarazzare i colleghi grillini. L'opera «verrà portata avanti» con i cantieri che potranno aprire entro l'estate. Quindi, «alla luce dell'iter avanzato e delle valutazioni tecniche positive, quest'opera, i cui lavori sono fermi da 17 anni e non certo a causa di questo governo, verrà portata avanti», annuncia ora fiero Toninelli.
Peccato però che appena un anno fa, il suo attuale sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell'Orco (34 anni, modenese, perito chimico) aveva definito la Bretella Campogalliano-Sassuolo «un progetto non attuabile, inutile e costoso che va fermato» e si era battuto come una tigre contro quest'opera.. Insomma, la solita coerenza dei Cinquestelle. Sulla Bretella sono intervenuti pure i parlamentari emiliani del M5s al limite del comico, chiamando in causa la Lega: «Noi, seri e responsabili, lo stesso dovrebbero fare gli altri partiti sull'inutile tratta Tav Torino-Lione». Ma Dell'Orco fa meglio. Commenta il suo commento. «Abbiamo preso questa decisione a malincuore. L'ex ministro Delrio - si arrampica Dell'Orco - ha chiuso l'iter una settimana prima che si insediasse Toninelli. Fare diversamente avrebbe comportato il pagamento di ingenti penali». Ovvero la stessa medesima cosa che accadrebbe non facendo la Tav.
«Questa è una battaglia vinta da Forza Italia, dai cittadini e dalle imprese del nostro territorio a partire da Confindustria Ceramiche. Infatti, alle Politiche del 4 marzo il collegio uninominale di Sassuolo è stato vinto da Forza Italia e dal centrodestra, che nel loro programma avevano proprio la realizzazione di quest'opera, mentre Pd e M5s che oggi si intestano questo risultato come se fosse una loro conquista, sono stati sconfitti», afferma la deputata emiliana di Forza Italia Benedetta Fiorini.
Toninelli, anche lui quasi vergognandosene, conferma l'intelligente linea Dell'Orco: «Si tratta di un'opera ereditata dal passato, il cui iter amministrativo è stato concluso pochi
giorni prima dell'insediamento dell'attuale governo e su cui era doveroso svolgere un'accurata analisi costi-benefici».Un proverbio cinese dice: «Toninelli non muove foglia senza che un'analisi costi-benefici non voglia».
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