Oltre al conto da pagare a Bruxelles, è ancora l'Irlanda uno dei nodi decisivi nella trattativa tra Regno Unito e Unione Europea. Il Partito Unionista Democratico dell'Irlanda del Nord (Dup), che sostiene il governo di minoranza britannico di Theresa May, non approverà alcun accordo sulla Brexit che vede la nazione operare secondo normative diverse rispetto al resto del Regno Unito. «Non appoggeremo alcun accordo che crei ostacoli agli scambi tra l'Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito o qualsiasi indicazione che l'Irlanda del Nord, a differenza del resto del Regno Unito, debba rispettare le normative europee», ha detto la leader del Dup Arlene Foster. «La realtà economica è che il nostro rapporto commerciale più importante è con il resto del Regno Unito e non faremo nulla che possa metterlo a rischio». Il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, che sarà l'unica frontiera terrestre del Regno Unito con l'Ue dopo la Brexit, è una delle tre questioni che Bruxelles vuole risolvere nei prossimi dieci giorni. Il governo irlandese vuole che la Gran Bretagna metta per iscritto come intende far valere il proprio impegno sul fatto che il confine di 500 km rimarrà aperto senza soluzione di continuità dopo il divorzio tra Regno Unito ed Europa.
I funzionari di Dublino e dell'Ue affermano che il modo migliore per evitare una «frontiera dura» è mantenere i regolamenti europei a nord e a sud dell'Irlanda, ma il Dup, che è al centro degli equilibri di potere a Londra, ha chiuso a qualsiasi ipotesi per cui l'Irlanda del Nord possa operare in modo diverso dal resto del Regno Unito.
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