Elezioni politiche 2022

"Come Moro". La minaccia choc delle Brigate rosse alla Meloni

Altre minacce a firma delle Nuove brigate rosse. La presidente di Fratelli d'Italia: "Quando la sinistra ci dice che dovremo sputare sangue, poi qualcuno inizia a pensare di prenderli in parola"

"Come Moro". La minaccia choc delle Brigate rosse alla Meloni

La campagna elettorale della sinistra, incentrata sulla demonizzazione e sul dipingere gli avversari come dei mostri, continua a produrre effetti inevitabili. Lo schema è lo stesso: evocare uno spettro, alzare i toni dello scontro e lanciare uno spauracchio qualora il centrodestra dovesse vincere. Il risultato? Un'ondata di insulti e minacce di morte da parte degli odiatori rossi, che sul web e per le strade non perdono occasione per oltrepassare il limite della decenza.

Le Br minacciano la Meloni

Ovviamente l'avvicinarsi delle elezioni politiche è accompagnato da un numero crescente di intimidazioni che, specialmente nell'ultimo periodo, stanno colpendo Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia sul proprio profilo Facebook ha postato una foto delle minacce ricevute a Mestre, a firma delle Brigate rosse, con tanto di stella cerchiata a cinque punte. Si leggono frasi del tipo "Meloni come Moro"; "Meloni preparati"; "Fuori dai coglioni".

La numero uno di FdI ha dunque denunciato l'ennesimo episodio, puntando il dito contro la campagna elettorale che la sinistra ha deciso di perseguire in vista del voto: "Quando esponenti politici e delle istituzioni utilizzano parole come 'dovranno sputare sangue' contro i propri avversari, poi succede che qualcuno inizia a pensare di prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d'odio".

Il riferimento è a quanto dichiarato da Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, che ha usato parole durissime in riferimento alla sfida elettorale: "È una sorta di Stalingrado, perché da qui non passeranno qualunque cosa dovesse succedere. Sputeranno sangue comunque vadano queste elezioni".

Da tempo la Meloni è finita nel mirino di invettive e intimidazioni anche sui social, dove diversi utenti si sono affrettati ad augurarle la morte appesa a testa in giù. Questo è solo un esempio delle nefandezze con cui ormai ogni giorni la presidente di Fratelli d'Italia deve fare i conti.

FdI: "Agghiacciante"

Sulla questione è intervenuto Raffaele Speranzon, candidato di FdI e capogruppo consiliare veneto, che ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia: "In questo momento, in quel luogo e in quel modo rappresentano un segnale di disagio politico rovinoso, un insulto alla democrazia e un'istigazione ad uccidere pericolosissimi". L'esponente di Fratelli d'Italia ha parlato di un episodio "agghiacciante", mettendo in risalto il silenzio da parte dei partiti della sinistra.

Solidarietà da Calenda e Pd

"Solidarietà piena e incondizionata a Giorgia Meloni per le minacce firmate Brigate Rosse", ha scritto Carlo Calenda sul proprio profilo Twitter. Anche il Partito democratico ha voluto esprimere vicinanza alla presidente di Fratelli d'Italia: "Le scritte sono da rigettare in toto e da condannare con fermezza". Enrico Borghi, a nome del Pd, ha espresso "la più ferma condanna di questo atto riprovevole".

Gli odiatori rossi

La sinistra ha passato queste settimane a paventare il rischio di una deriva estremista e anti-democratica in caso di vittoria del centrodestra. Ma i fatti hanno dimostrato che i veri odiatori sono quelli rossi. Nei giorni scorsi sono state recapitate delle buste, contenenti minacce di morte nei confronti di candidati di Fratelli d'Italia, aventi nell'intestazione la dicitura "Nuove Brigate Rosse".

Anche sul web c'è chi trova spazio con commenti violenti e minacce. Di seguito i passaggi choc che danno il segno dell'odio rosso: "Muori, crepa, bastarda, infame. Sparate a Giorgia Meloni, appesa a testa in giù a piazzale Loreto"; "Spero di vedere la Meloni a piazzale Loreto. Con tutto il cuore. Lei e tutti i suoi elettori"; "Brutta troia, piazzale Loreto ti aspetta a braccia aperte".

Un altro esempio della violenza rossa? Pochi giorni fa a Marina di Carrara alcuni militanti della Lega sono stati aggrediti da chi ha pensato bene anche di devastare gazebo e tavolini. Nella notte tra martedì e mercoledì in piazzale Corvetto, a Milano, il gazebo di Forza Italia è stato vandalizzato: le tende bianche sono state imbrattate con delle scritte come "Forza Italia FdI stessa merda".

La sinistra farebbe bene a guardare in casa propria prima di dare patenti di moralità al centrodestra.

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