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Bruxelles riprova il blitz sulle case "green". Multe per chi non si mette in regola

La bozza ripescata da Commissione e Consiglio Ue prevede pesanti penalità

Bruxelles riprova il blitz sulle case "green". Multe per chi non si mette in regola

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I falchi di Timmermans ci riprovano. I burocrati di Bruxelles vogliono sanzionare con multe «salatissime» le famiglie italiane che non rispettano la direttiva Ue (Epbd) sull'adeguamento energetico imposto alle proprie abitazioni. Oltre il danno la beffa. Non solo gli italiani vedranno svalutare, per effetto delle follie green, il proprio patrimonio immobiliare. Ma c'è di più: saranno anche puniti con sanzioni e penalità che dovranno essere «proporzionate, effettive e dissuasive». L'Ue vuole «bastonare» gli italiani che non rispettano la direttiva.

Si tratta di un vero e proprio blitz, quello compiuto martedì notte sull'agenda dei lavori del terzo Trilogo, il negoziato sulla direttiva Ue case green tra Parlamento, Consiglio e Commissione fissato il 12 ottobre. Perché si tratta di un colpo di mano? Nel testo della direttiva case green approvato a marzo scorso dal Parlamento, il riferimento alle sanzioni era stato cancellato. Le sanzioni, uscite dalla porta, rientrano dalla finestra. Nella bozza da esaminare al negoziato del 12 ottobre l'articolo 31, quello incriminato, è stato reinserito da Commissione e Consiglio Ue. Ecco l'integrale: «Gli Stati membri stabiliscono le norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni nazionali adottate in forza della presente direttiva e adottano tutte le misure necessarie a garantirne l'attuazione. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notificano alla Commissione senza ritardo le modifiche apportate alle disposizioni comunicate conformemente all'articolo 27 della direttiva 2010/31/UE».

«Se il prossimo negoziato del 12 ottobre premierà la logica punitiva, sarà un incubo per milioni di cittadini e famiglie che non potranno far fronte ai costi dei lavori di efficientamento energetico. Parliamo di proprietari di case in classi energetiche basse, che, anche senza sanzioni esplicite, stanno già vedendo i propri immobili perdere valore e che, nei prossimi anni, faranno fatica a vendere o comprare a causa dei mutui green imposti dalla direttiva. Su questioni così esplosive per il futuro economico e sociale del nostro Paese, occorre un negoziato improntato al buonsenso e al realismo e non un accordo notturno raggiunto per sfinimento», avverte l'europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri.

Bruxelles va però avanti con il pugno duro: penalità e sanzioni (economiche) dovranno essere dissuasive, proporzionate ed effettive. Il Parlamento italiano sarà chiamato a varare norme che prevedano sanzioni contro chi non migliora la classe energetica della propria casa. Con i negoziati del Trilogo la direttiva Ue sulle Prestazioni energetiche degli edifici è entrata nell'ultima fase del processo legislativo. La norma Ue stabilisce che tutti gli edifici, sia in costruzione che già esistenti, siano ad alta efficienza energetica per ridurre l'energia utilizzata. E questo inizialmente si dovrà realizzare portando tutti gli edifici a una classe energetica almeno E entro il 2030 ed entro la D entro il 2033. Chi non lo fa sarà punito.

Dal 2030 non sarà più possibile vendere o affittare un immobile che non è in regola con la classe energetica prevista dalla direttiva in questione.

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