Cronache

Buca killer all'ippodromo: in coma due fantini caduti

Una fossa "anomala" profonda venti centimetri fa precipitare gli sportivi nella stessa mattinata: gravi traumi per entrambi. Ora indaga la omicidi

Buca killer all'ippodromo: in coma due fantini caduti

Chi frequenta quegli ambienti dice che una cosa così all'ippodromo di San Siro a Milano non s'è mai vista. Una buca del genere, 40 centimetri di larghezza e 20 di profondità, «non può essere scavata dallo zoccolo di un cavallo».

Su quello squarcio nella pista del galoppo - che poco si notava, perché stando alle prime ricostruzioni l'erba in qualche modo la occultava alla vista - ieri mattina sono caduti rovinosamente, uno dopo l'altro, due fantini. Prima la 52enne inglese Paula Angel Terase, poco dopo le 6.30, poi il 29enne siciliano Gregorio Arena, tre quarti d'ora più tardi.

In quel punto del circuito del galoppo Trenno, sulla dirittura d'arrivo, a circa quindici metri dal traguardo, si raggiungono i sessanta, settanta chilometri orari: a quella velocità l'impatto è fortissimo. La commozione cerebrale è quasi inevitabile, anche se si indossano tutte le protezioni, come nel caso dei due fantini. Arena, catanese, è un professionista con diversi successi alle spalle: la sua prima vittoria risale al dicembre 2001. Ieri mattina montava il cavallo Pittura d'Arcadia di Vincenzo De Siero, e dopo l'incidente è stato ricoverato all'ospedale San Carlo, in prognosi riservata. Nel pomeriggio i medici prendevano in considerazione anche l'ipotesi di sottoporlo a un intervento alla testa per ridurre l'ematoma. Paula Angel Terase, artiere ippico che era in sella a Madiam, il cavallo di proprietà di Luigi Camici, è invece in coma farmacologico.

Entrambi i fantini indossavano le protezioni previste dai regolamenti, il casco e il gilet imbottito, e sono stati portati in ospedale dall'ambulanza che staziona abitualmente all'ippodromo di San Siro.

I due purosangue sono invece incolumi. Ma quello che è successo ieri mattina all'ippodromo di San Siro è un fatto che sconvolge e desta più di un sospetto. Quella buca è «anomala», si è lasciato sfuggire il direttore logistico dell'area, Fabio Mari. Quel punto della pista, riflette, «viene controllato costantemente dai rizollatori». Dopo ogni giornata di allenamento, così come dopo ogni gara, tutta la pista viene ribattuta, le zolle sollevate dai cavalli vengono risistemate.

Su questo strano caso indaga la sezione omicidi della squadra mobile, coordinata dal pm Fabio De Pasquale. Dopo il primo sopralluogo della Asl gli agenti della polizia scientifica sono arrivati sul posto, hanno isolato la scena per fotografare e misurare la buca. Che poi è stata coperta da un telo. Nei prossimi giorni il clima dell'ippodromo Trenno sarà un po' diverso dal solito: la Snai ha ovviamente sospeso d'ufficio tutti gli allenamenti, che di norma sono in calendario ogni martedì e giovedì e vedono impegnati una decina di cavalli e fantini.

Su quella buca che non doveva esserci la società Trenno, che gestisce l'ippodromo, ha fatto sapere che sporgerà denuncia contro ignoti.

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