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Bucci vede il bis a Genova. Palermo chiude con il Pd

Il centrodestra diviso sotto l'Arena rincorre Tommasi. A L'Aquila Biondi può passare subito. Scrutinio alle 14

Bucci vede il bis a Genova. Palermo chiude con il Pd

È stata la giornata dei seggi chiusi per mancanza di scrutatori e della bassa affluenza. Ma è anche la giornata in cui il centrodestra - secondo i primi exit poll, quindi il condizionale è d'obbligo - potrebbe espugnare già al primo turno Genova.

Anche per le amministrative (in una sola giornata) si è comunque registrata una netta flessione per quanto riguarda l'affluenza alle urne. Con una percentuale che, per gli oltre 800 comuni chiamati al voto, alle 19 aveva soltanto sfiorato il 40 per cento (ma ai seggi palermitani si è presentato soltanto il 30 per cento degli aventi diritto con una perdita di sette punti percentuali).

Oggi si saprà in quanti dei 26 comuni capoluoghi di provincia si tornerà a votare per i ballottaggi. Di questi, quattro sono capoluoghi di regione Genova, Palermo, Catanzaro e l'Aquila). Tra le 26 città più grandi sono infatti 18 quelle guidate da giunte sostenute dalla coalizione facente capo a Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia.

Tre sono amministrate dal Pd, due da indipendenti di centrosinistra, infine tre da liste civiche. Tra le sfide più importanti c'è ovviamente quella che a Genova opponeva Ariel Dello Strologo al sindaco Bucci. Questi, che oltre a quello di tutto il centrodestra vanta anche l'appoggio di Italia viva, potrebbe evitare il ballottaggio visto che i primi exit poll lo danno oltre il oltre il 50%. Mentre il suo avversario si è fatto notare dagli addetti all'informazione per aver votato senza ritirare nemmeno una delle schede referendarie per la riforma di alcuni aspetti controversi del sistema giudiziario.

Il centrodestra dovrebbe conquistare al primo turno anche Palermo dove Roberto Lagalla stacca il suo diretto avversario Franco Miceli (43-47% contro 27-31%) e, in virtù della diversa legge elettorale, eviterebbe il ballottaggio. Insomma il capoluogo saluta la stagione di Orlando e del Pd.

Anche nel capoluogo abruzzese si scongiurerebbe il ballottaggio. Il sindaco uscente, Pierluigi Biondi, espressione di Fratelli d'Italia e supportato da tutto il centrodestra, sfiora nei primi sondaggi la metà dei consensi (oltre il 48%), staccando nettamente la parlamentare dem Stefania Pezzopane.

Il centrodestra diviso è costretto al ballottaggio sia a Verona che a Catanzaro. Nel capoluogo calabrese il primo nei consensi è il candidato portato da Forza Italia, Lega Udc e Italia viva. Valerio Donato, infatti, con una forbice negli exit poll che va dal 38 al 42% stacca di quattro punti Nicola Fiorito, candidato del Movimento Cinquestelle. Mentre Wanda Ferro, candidata dal partito di Giorgia Meloni, rimarrebbe esclusa dal ballottaggio. A Verona il centrodestra diviso è costretto addirittura alla rincorsa dell'ex calciatore Damiano Tommasi presentato dal Pd. Mentre Federico Sboarina (candidato di Lega e Fratelli d'Italia) e l'ex sindaco della città scaligera Flavio Tosi si giocheranno il secondo posto sul filo di lana.

A Parma finisce l'era Pizzarotti. E il più probabile successore potrebbe essere il candidato del centrosinistra Michele Guerra che sfiora il 40 per cento dei consensi secondo i primi exit poll.

Staccando, tra l'altro, il candidato della Lega, Pietro Vignali, che avrebbe raccolto appena la metà dei suoi voti.
Anche nella città emiliana, però, il centrodestra partiva diviso ed è quindi possibile che un ribaltamento possa arrivare con gli apparentamenti del ballottaggio.

Degli oltre 800 Comuni chiamati al rinnovo dei sindaci una ventina sono quelli che hanno eletto il sindaco ancora prima della chiusura delle urne.

Son quei Comuni (come Carloforte e Arzachena in Sardegna) dove c'era un solo candidato, che aveva come unico avversario il quorum.

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