"Bullo di quartiere, segue la convenienza". La sferzata di Crosetto a Conte

Il ministro della Difesa smonta le parole del presidente M5S: "Frase minacciosa e intimidatoria, un approccio alle istituzioni privatistico e autoritario"

"Bullo di quartiere, segue la convenienza". La sferzata di Crosetto a Conte

"Questo governo non si azzardi". Così ieri Giuseppe Conte ha fatto utilizzo di un'espressione forte e categorica per pungolare l'esecutivo e chiedere un confronto con il Parlamento prima di procedere con un ipotetico nuovo invio di armi a sostegno dell'Ucraina. Il tono a cui fatto ricorso però non è stato gradito da Guido Crosetto, secondo cui quello usato "sembra l'intercalare di un bullo di quartiere più che il tentativo di dialogo tra persone rispettose delle istituzioni". E ha messo a tacere le parole del grillino.

Crosetto sferza Conte

Il ministro della Difesa, intervistato dal Corriere della Sera, ha invitato l'ex presidente del Consiglio a "stare sereno" e lo ha rassicurato sul fatto che le leggi in vigore verranno assolutamente rispettate. Dunque non ci sarà nessuna fuga in avanti da parte del governo. Il co-fondatore di Fratelli d'Italia ha inoltre fatto notare che allo stato attuale l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta facendo "quello che lui e altri hanno deciso di fare dicendo sì ai 5 decreti per l'invio di armi decisi dal governo Draghi del quale i 5S erano il maggior sostegno parlamentare".

E se ora il Movimento 5 Stelle ha cambiato idea "è per altro". A cosa fa riferimento Crosetto? Il cenno è al repentino riposizionamento di Conte che, sentendo forse odore di consenso elettorale in una porzione di campo, si è via via discostato dalla linea del governo Draghi che sosteneva. Da qui la stoccata del titolare della Difesa: "Conte non è interessato né al dialogo né al percorso coerente ma cerca solo di metterci su una bandierina e seguire la convenienza del momento".

Il ministro dell'esecutivo Meloni ha poi lanciato una bordata finale volgendo lo sguardo al passato e facendo un richiamo a quanto portato avanti dal governo giallorosso nel corso della pandemia da Coronavirus. Crosetto ha definito la frase di Conte "minacciosa e intimidatoria", avanzando il timore che abbia come presupposto culturale "un approccio alle istituzioni privatistico e autoritario". Ed è su questo punto che ha citato lo stato di emergenza e l'utilizzo dei Dpcm: "Probabilmente frutto della sua esperienza di governo, vissuta in un momento di 'compressione democratica'. Forse ha maturato un'idea sbagliata sulle istituzioni ed il loro potere".

Quale pace?

In sostanza Crosetto ha voluto ribadire un concetto già chiaro in partenza, che evidentemente i 5 Stelle non avevano ben compreso: il governo seguirà le procedure di confronto e rispetto del Parlamento, così come il ministro della Difesa si è detto disponibile a interloquire con la realtà delle associazioni pacifiste. D'altronde la ricerca della pace è alla base dei desideri di tutte le formazioni politiche. Una pace che però deve rispettare l'integrità dell'Ucraina e non piegarsi alle minacce della Russia.

È stato lo stesso Conte a esprimersi in maniera diretta, sostenendo che la vittoria militare dell'Ucraina non può essere considerata un obiettivo.

E ha rivendicato la volontà di sedersi al tavolo con Volodymyr Zelensky e il diritto di concordare con lui le condizioni della pace. A quali condizioni? Certamente rispettando l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza di Kiev. E non piegandosi all'azione militare di Mosca. Il presidente dei 5 Stelle è d'accordo?

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