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"C'è lo scudo dell'Europa. La speculazione perderà"

L'analista: "Troppo esposti allo spread. Francia e Germania più forti anche grazie al nucleare"

"C'è lo scudo dell'Europa. La speculazione perderà"

«Questa volta la scommessa sarà molto più rischiosa per gli speculatori, perché l'Italia è più coperta dalla Bce rispetto a un tempo». Questa è la lettura di Antonio Tognoli, responsabile per le macro analisi di Cfo Sim, rispetto all'ondata da 39 miliardi di scommesse contro il debito pubblico italiano da parte degli hedge fund, la quota più alta dal 2008 a questa parte.

Dottor Tognoli, perché questo nuovo attacco speculativo sull'Italia?

«Nasce da lontano, del resto è noto che l'Italia era già prima della pandemia l'anello debole d'Europa a livello finanziario. Abbiamo uno dei debiti pubblici più alti al mondo e gli speculatori, per fare soldi, attaccano in primis i titoli più liquidi sul mercato, come lo sono i titoli di Stato italiani. Inoltre, si valuta che noi, insieme alla Germania, potremmo essere quelli ad avere più problemi con i prezzi al rialzo di gas e petrolio e, in virtù del nostro debito, siamo anche quelli più esposti all'aumento dei tassi d'interesse».

Stavolta però la posizione dell'Italia è un po' meno vulnerabile rispetto al passato anche per lo scudo anti spread della Bce...

«Ritengo che circa 40 miliardi di scommesse ribassiste possano essere gestite senza problemi dalla Bce. Già nel 2018, prima della formazione del primo governo Conte, lo spread era salito molto prima che la situazione rientrasse. Rispetto ad allora, però, c'è lo scudo anti spread. Da una parte è vero che la Bce non ha specificato nè come nè quando interverrà, però per chi scommette contro è comunque rischioso mettersi contro una banca centrale».

Rispetto al passato, anche la Francia indebitata e una Germania in carenza di gas sono vulnerabili. Perchè la speculazione non le colpisce?

«Anche loro godono della protezione della Bce e, a livello fiscale, hanno una potenza di fuoco superiore della nostra. Per l'Italia purtroppo la coperta è sempre corta, ed è il motivo per cui Bruxelles ci ha riservato la quota più alta dei fondi del Next generation Eu. E poi, se si parla di energia, Francia e Germania possono disporre del nucleare, mentre noi siamo legati a gas e petrolio».

La Bce ha fatto lo scudo, però ha messo anche la condizionalità dei conti in ordine per accedervi. Potrebbe essere un problema per l'Italia?

«Potrebbe anche essere, però è pure vero che se un Paese ha i conti in ordine non viene attaccato dagli speculatori. Non credo che all'orizzonte ci sarà un governo ostile all'Europa. Al di là di una legittima discussione per rivedere i parametri europei, che a mio avviso non possono tornare a essere quelli rigidi pre-pandemia e che avevano reso l'Europa un apparato troppo burocratizzato e favorevole soprattutto ai Paesi del nord. E poi ci sono state le parole di Draghi...».

In che senso?

«Il fatto che abbia detto che l'Italia ce la farà, a prescindere dal colore del governo, può voler dire che si proseguirà su un strada tracciata e concordata tra i partiti italiani e l'Europa.

E che quest'ultima in ogni caso aiuterà l'Italia».

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