Non arrivano ancora buone notizie da Bruxelles, dove anche il terzo atto del faticoso negoziato si è concluso con un nulla di fatto per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: Massimo Cacciari, che continua a definirsi un "europeista", è critico su quanto sta accadendo al Consiglio europeo e sul comportamento tenuto dal nostro governo. Intervistato da "LiberoQuotidiano", l'ex sindaco di Venezia ammette che la situazione è "bloccata", ma nel caso saltasse tutto "le cose potrebbero sempre peggiorare, come è accaduto inesorabilmente negli ultimi vent’anni".
"Il governo non è in grado di programmare e agire perché è troppo fragile", spiega il filosofo. "Sopravvive per mancanza d’alternative, ma è evidente che manca un leader che tiene il timone, come lo erano Berlusconi o Renzi". In un periodo del genere servirebbe una grande coalizione, aggiunge Cacciari, ma non è facile, perché gli stessi partiti che compongono adesso il governo sono a loro volta in crisi. Sia Pd che M5S sono alla deriva, senza un vero leader a rappresentarli. "La maggioranza di Conte ha al suo interno capre e cavoli, ma in più non sa neppure dove andare. Si illude di tirare dritto in eterno arrancando e rinviando ogni decisione. Intanto la situazione peggiora. Non può durare così...".
Unica soluzione? Le elezioni. "Da questa situazione si esce solo con un trauma e forse da una tornata elettorale possono venir fuori persone, soggetti politici e sensibilità nuove", dichiara il filosofo. Il Partito democratico, aggiunge Cacciari, avrebbe dovuto dare ascolto a Zingaretti e scegliere le elezioni, un anno fa.
Alla domanda del giornalista di "LiberoQuotidiano" che chiede quale sia il vero problema del nostro Paese, Cacciari punta il dito contro la stessa Italia. "Questa Europa non mi piace, e lo dico da europeista convinto, ma sono più propenso a credere che il problema sia l’Italia", afferma. "Perché la Ue dovrebbe regalarci quattrini se non abbiamo progetti validi?".
"Non è vero che la Ue non ci aiuta", prosegue Cacciari convinto. "Ci ha consentito di sforare i parametri e aumentare il nostro deficit quasi a piacere, soldi che figli e nipoti per qualche generazione dovranno restituire. Poi ha acconsentito agli aiuti di Stato. Con l’Italia, l’Europa ha un atteggiamento comprensivo assolutamente non paragonabile al trattamento che ha riservato alla Grecia".
Il premier non sta mostrando un atteggiamento responsabile a Bruxelles, spiega l'ex sindaco di Venezia:"Puntiamo sul ricatto che, senza l’Italia, la Ue morirebbe; perciò battiamo i piedi e pretendiamo che ci diano soldi a capocchia. Ma non è un atteggiamento maturo".
La crisi innescata dal Coronavirus, prosegue Cacciari, ha evidenziato le difficoltà del Parlamento che "da anticamera dei partiti è passato ad anticamera del trasformismo". Conte ha ottenuto sempre più poteri, ma ora bisogna cercare di uscire dall'emergenza. L'alternativa, ribadisce il filosofo, resta il voto: "Forse sarà necessario e finanche augurabile affrontare questo rischio. Non credo a sfiducie costruttive, e neppure all’allargamento della maggioranza a Forza Italia".
Duro il giudizio sulla gestione dell'emergenza sanitaria e della situazione economica ("Lì il flop è stato clamoroso"). Incredibile, poi, quanto fatto alla scuola:"Non è possibile essere l’unico Paese che ha riaperto i bar prima delle scuole", commenta Cacciari. "Ma si rende conto la signora Azzolina di cosa dovrebbe essere la scuola e delle folli disuguaglianze provoca non riaprire le aule?".
Insoddisfazione anche per come si è conclusa la vicenda Autostrade. "Ma che Paese siamo?", si domanda il filosofo. "In politica dilaga l’incompetenza. Ormai bisogna combattere addirittura per la sopravvivenza del buonsenso", conclude Cacciari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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