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Caivano, maxi blitz anti clan e spaccio con 400 agenti. Pugno duro Meloni: "È soltanto l'inizio"

Con un maxi-blitz alle prime luci dell'alba è iniziata la bonifica annunciata dalla premier Giorgia Meloni del Parco Verde di Caivano

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Caivano, maxi blitz anti clan e spaccio con 400 agenti. Pugno duro Meloni: "È soltanto l'inizio"

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Con un maxi-blitz alle prime luci dell'alba è iniziata la bonifica annunciata dalla premier Giorgia Meloni del Parco Verde di Caivano, periferia degradata alle porte di Napoli finita sotto i riflettori della politica e delle istituzioni dopo le violenze ripetute subite da due cuginette non ancora tredicenni tra l'omertà generale. Oltre 400 uomini - tra polizia, carabinieri, finanzieri, agenti della municipale e vigili del fuoco, con l'aiuto di cani anti-droga e droni - hanno passato al setaccio per ore abitazioni, garage cantine e sottoscala per bonificare l'area, una delle piazze di spaccio più grandi d'Italia, in mano a tre clan. Un controllo straordinario per riaffermare la presenza dello Stato che ha portato a sequestri di denaro, droga e armi. «Non sarà un episodio isolato», avverte il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Con la premier che garantisce come sia «soltanto l'inizio. Mai più zone franche».

Le forze dell'ordine hanno perquisito ogni anfratto e le case in cui vivono persone ben individuate dal lavoro di intelligence che ha preceduto questa operazione, tecnicamente definita ad alto impatto. Non sono sfuggiti alcuni appartamenti vuoti, con porte e finestre blindate. Uno di questi, abbandonato in tutta fretta prima del blitz, era chiaramente destinato al confezionamento delle dosi, che poi venivano smerciate dai pusher. C'erano bilancini, ma soprattutto soldi, tanti soldi. Somme ingenti e ingiustificate in un complesso residenziale in cui la disoccupazione è endemica.

Durante le perquisizioni, estese alle aree condominiali, i militari dell'Arma hanno trovato in alcune intercapedini 30mila euro divisi in mazzette e protetti dal cellophane. Altri 14mila euro, impacchettati e nascosti, sono stati sequestrati in un'altra abitazione a due persone. Trovata anche una pistola scenica priva di tappo rosso, replica di una vera e funzionante, armi e munizioni, anche da guerra, comprese quelle per Kalashnikov, il fucile mitragliatore in grado di sparare 600 colpi al minuto, e ordigni esplosivi, di cui uno artigianale potenzialmente micidiale. Tre persone sono state denunciate per contrabbando di tabacchi lavorati esteri poiché trovate in possesso di oltre cinque chili di sigarette prive del marchio del Monopolio di Stato. Sequestrate armi bianche, una mazza da baseball, un coltello a serramanico e un arco. Non ingentissimo il «bottino» della droga: 408 grammi di hashish, 375 grammi circa di marijuana e circa 28 grammi di cocaina. Nel corso dell'operazione gli investigatori hanno messo i sigilli anche ad un «altarino» della camorra, dedicato ad un boss defunto. Sono stati anche effettuati controlli sulla regolarità delle occupazioni degli appartamenti, che talvolta in queste zone vengono gestite dalla camorra e sui veicoli dei residenti: sequestrate dieci autovetture, di cui nove prive di assicurazione e una perché risultata rubata, ritirate sette patenti e sospesi dalla circolazione quattro veicoli.

Tra i palazzi di Parco Verde c'era anche chi preferiva dedicarsi alla passione per gli animali esotici. In una casa privata ce n'erano diversi detenuti senza le necessarie autorizzazioni, alcuni uccelli rari e scoiattoli Prevost. Scoperte oltre 50 gabbie per uccelli contenenti uova in cova e alcuni cuccioli di pastore tedesco.

Gli animali sono stati affidati alle autorità sanitarie e i proprietari denunciati per illecita detenzione e maltrattamento.

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