Calci alla giovane arbitro dal padre ultrà

La 17enne è finita in ospedale. L'aggressione dopo un cartellino giallo

Calci alla giovane arbitro dal padre ultrà

Che i genitori siano tifosi spesso fastidiosi, anzi fastidiosissimi, non solo per i propri figli ma anche per i compagni di squadra e gli avversari, si sa. Ma che un uomo arrivi a prendere a calci un arbitro donna, per giunta minorenne, è follia.

Invece nello stadio di Monterchi (Arezzo) domenica mattina è successo proprio questo. Una vicenda che getta ombre sul calcio del settore giovanile e che ha lasciato il pubblico esterrefatto. La partita era appunto quella del campionato Giovanissimi regionali dell'Umbria e in campo erano scesi i ragazzi dello Junior Tiferno, che giocavano in casa, contro quelli del Bastia. Ad arbitrare era stata chiamata R.B., di Città di Castello, 17 anni e tanta energia. Al termine dell'incontro la ragazza stava riconsegnando i documenti ai dirigenti del Bastia senza rendersi conto di aver commesso un'errore, invertendo un'ammonizione. Un errore casuale, che però ha scatenato un'accesa discussione. Poco distante, infatti, c'era il padre del calciatore appena sanzionato, che è entrato in azione quando la giovane era accanto all'ingresso del suo spogliatoio. L'uomo l'ha raggiunta. Poi, in un attimo di rabbia, ha sferrato un calcio alla porta che ha colpito la ragazza a un'anca.

La diciassettenne è caduta a terra, mentre i dirigenti di entrambe le società intervenivano per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Subito hanno bloccato quell'uomo. Poi hanno accompagnato l'arbitra in ospedale, dove i medici l'hanno visitata, medicata e alla fine dimessa con dieci giorni di prognosi. In ospedale la giovane è stata raggiunta dal papà, ex arbitro, molto conosciuto in Valtiberina.

Allo stadio di Monterchi, invece, sono giunti i militari dell'Arma, coordinati dal maresciallo Alberto Alunno. Hanno ascoltato diversi testimoni e lo stesso responsabile dell'aggressione, che aveva in prima battuta cercato di fuggire. Lunedì, poi, la ragazza è stata accompagnata dai genitori in caserma per presentare denuncia.

L'uomo, adesso, rischia molto, perché se fosse confermato che non è un tesserato del Bastia, potrebbe avere conseguenze sia dal punto di vista penale che civile. In questo caso, infatti, l'arbitro colpito non sarebbe vincolato dalla clausola compromissoria, che impedisce di adire le vie legali nei confronti di tesserati senza autorizzazione Figc.

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