New York La pena capitale non è civile. Con queste parole il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha firmato una moratoria sulla pena di morte che riguarda tutti i 737 detenuti nel braccio della morte, la cui esecuzione viene temporaneamente sospesa. Una decisione che apre un nuovo scontro tra lo stato della West Coast e il presidente americano, il quale ha tuonato su Twitter che la mossa è contro il volere degli elettori. Newsom ha spiegato che la pena di morte è «in contrasto con i nostri valori di base». «Non credo che una società civilizzata possa dire di essere leader nel mondo finché il governo continua ad approvare l'esecuzione premeditata e discriminatoria della sua gente», ha detto prima di siglare l'ordine esecutivo, impegnandosi a far sì che la mano del boia non entri in azione durante il suo mandato. La mossa comporterà la chiusura della cella delle esecuzioni nella prigione di San Quintino, ma non modificherà alcuna sentenza e nessun detenuto verrà rilasciato.
Il braccio della morte della California è il più affollato degli Usa, ma lo stato è uno di quelli dove vengono effettuate meno esecuzioni in tutto il Paese: 13 in totale dalla reintroduzione della pena di morte nel 1976, l'ultima delle quali nel 2006, a causa delle numerose azioni legali avviate sui metodi utilizzati. «Contravvenendo» al volere degli elettori «il governatore della California sospenderà tutte le esecuzioni dei 737 detenuti nel braccio della morte», ha commentato Trump: «Gli amici e le famiglie delle vittime non sono contenti, e neanche io». L'ex sindaco democratico di San Francisco, insediatosi a gennaio con un'agenda progressista, è determinato a sfidare l'opinione pubblica di uno stato che negli ultimi anni ha bocciato due referendum per abolire la pena di morte.
Newson ha deciso di procedere sulla moratoria che aveva promesso in campagna elettorale, seguendo l'esempio dei governatori di Oregon, Colorado e Pennsylvania, sottolineando che la pena capitale è un «fallimento». «Ha discriminato gli imputati con infermità mentale, gli afroamericani, i latini, e chi non può permettersi costose difese legali - ha precisato - non ha fornito alcun beneficio o alla sicurezza pubblica come deterrente, ha sprecato miliardi di dollari dei contribuenti». Una tesi subito condivisa dalla senatrice ed ex procuratrice californiana Kamala Harris, la prima dei candidati presidenziali dem a schierarsi con Newsom. «Soprattutto la pena di morte è irreversibile e irreparabile in caso di errore umano», ha concluso il governatore, ribadendo che «l'omicidio intenzionale di un'altra persona è sbagliato» e durante il suo mandato «non autorizzerà l'esecuzione di nessun individuo».
Secondo The Innocence List gestita dal Death Penalty Information Center, dal 1973 un totale di 164 prigionieri a livello nazionale - compresi cinque in California - sono stati liberati dopo essere stati ingiustamente condannati. La pena di morte ad oggi è legale in 30 stati Usa: dal 1976 il Texas ha effettuato la maggior parte delle esecuzioni, 560, seguito dalla Virginia, dove la mano del boia è entrata in azione 113 volte, e Oklahoma con 112. Mentre nel braccio della morte ci sono 2.738 detenuti.
Negli ultimi anni, tuttavia, il sostegno alla pena capitale negli Stati Uniti è diminuito: un sondaggio di Pew Research Center dell'anno scorso mostra che il 54% degli americani è favorevole in caso di omicidio, e il 39% è contrario. Nel 1996, invece, le persone che sostenevano la pena di morte erano il 78%. La percentuale è maggiore tra i repubblicani, tra cui il 77% sono a favore, mentre tra gli indipendenti è del 52% e tra i democratici del 35%.
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