Coronavirus

Adesso la Sardegna chiede i danni ai catastrofisti

Domani l'argomento sarà affrontato in Consiglio regionale, si valutano azioni legali. "Chi rimprovera la Sardegna mostra un'ipocrisia senza precedenti", attacca il presidente Solinas

Adesso la Sardegna chiede i danni ai catastrofisti

Sono passati dei giorni, eppure non si placa la polemica scoppiata in Sardegna dopo l'allarme provocato dalle comunicazioni di alcuni media e giornali in merito al considerevole aumento di contagi da Coronavirus nell'isola. Un territorio, quello sardo, divenuto e rimasto Covid-free fino all'inizio della stagione turistica, e poi trattato alla stregua di nuovo epicentro del virus in Italia, una volta che il numero dei positivi è tornato a salire.

Inutile ricordare che in tempi non sospetti il presidente della Regione Christian Solinas aveva manifestato più volte le proprie preoccupazioni, chiedendo al governo di poter sottoporre i futuri turisti a controlli più rigorosi e approfonditi prima di essere accolti nell'isola. Bollate come incostituzionali, le sue richieste sono state rispedite al mittente, e adesso purtroppo è tardi. In Sardegna i contagi da Coronavirus sono ripresi, e di certo non a causa dei sardi (come segnalato dalle autorità, i casi sono da importazione o da ritorno). Dopo il gesto di protesta dell'ex governatore Ugo Cappellacci, che aveva presentato un esposto contro il governo per epidemia colposa, anche l'attuale presidente della Regione Christian Solinas ha deciso di agire, chiedendo un risarcimento danni. I legali sarebbero già a lavoro.

Proprio domani, infatti, in Consiglio regionale si parlerà dell'effetto che una certa campagna mediatica ha avuto sul territorio, colpendo così in particolar modo il turismo. "È francamente incomprensibile che, a fronte di questi numeri così contenuti, tutta l'attenzione sia concentrata solo su di noi: chi ci rimprovera mostra un'ipocrisia senza precedenti", ha dichiarato il presidente Solinas al quotidiano "La Verità"."Sapevamo tutti che i flussi turistici avrebbero potuto rappresentare una forma di trasmissione. Ero il più attento ai rischi, perché sapevamo che la riapertura avrebbe inevitabilmente determinato un avvio di circolazione virale".

In risposta all'improvvisa crescita di contagi, alcuni sindaci (fra cui quello di Sassari) hanno deciso di chiedere ai propri cittadini l'uso della mascherina h24 anche negli spazi aperti, mentre in Regione si lavora a delle importanti riforme sanitarie. "La prima, che sarà definitivamente approvata domani, primo settembre, è quella della governance sanitaria. A questo è collegato un piano di rilancio dell'edilizia sanitaria, con quattro ospedali (Sassari, Cagliari, Sulcis, Alghero) e interventi di riqualificazione di altre strutture (Olbia, Nuoro, ecc). Si parte immediatamente, perchè lo stanziamento iniziale è di 1 miliardo e 600milioni", ha spiegato il governatore.

L'amarezza per come è stata trattata la Sardegna, tuttavia, rimane tanta. "Chi rimprovera la Sardegna mostra un'ipocrisia senza precedenti: mentre si guarda ad alcuni locali della Costa Smeralda, che hanno una capienza abbastanza limitata, non si parla né della costa romagnola né della Versilia, dove ci sono strutture molto più grandi, con capienza assai maggiore. Gli assembramenti lì non sono contagiosi?", si è sfogato il presidente Solinas. "A dispetto dei numeri e di ogni evidenza scientifica, c'è chi cerca di presentare la Sardegna come epicentro della diffusione virale. In Italia i casi di contagio al giorno sono intorno ai 1.400, in Sardegna 50-55. È incomprensibile", ha aggiunto.

"Facciamo attenzione, oggi il prezzo lo paga la Sardegna, ma domani tutta l'Italia nel suo insieme: se il leit motiv mediatico internazionale diventa quello del Paese untore, il danno sarà enorme".

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