
Si è rivelato un flop l'invito rivolto (via mail) ai nostri accademici da parte del presidente francese al simposio che domani animerà la Sorbona. Un grande evento voluto da Emmanuel Macron (nella foto) e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per lanciare una campagna globale di «arruolamento» dei migliori ricercatori. «Scegli l'Europa! Scegli la Francia». Questo lo slogan lanciato da Parigi per rispondere al giro di vite sulla vita accademica e sulla ricerca in generale imposta dal nuovo governo americano guidato da Donald Trump. Macron, ovviamente, pensa in grande. Già immagina una sorta di piano Marshall della cultura accademica e della ricerca scientifica e al simposio ha invitato non soltanto ricercatori e rettori (gli italiani in massa, salvo sparute eccezioni, hanno declinato l'offerta), ma anche esponenti del mondo dell'economia e della finanza. Tra gli interventi «istituzionali» segnaliamo quelli della Commissaria europea all'innovazione scientifica, la bulgara Ekaterina Zaharieva, la ministra dell'Istruzione e della ricerca scientifica francese Élisabeth Borne, la vicepresidente della Commissione europea, la romena Roxana Minzatu.
Fin dal mese scorso, sui social, Macron ha avviato una martellante campagna promozionale di «arruolamento» per tutti coloro la politica di Trump avrebbe tagliato fuori dalle accademie e dai centri di ricerca americani. Nel corso del simposio di domani verrà spiegato anche quali sono le misure per rendere attrattivo l'appello: incentivi economici e fiscali per chi lavoro nell'ambito di settori chiave come l'intelligenza artificiale, la biodiversità, la sanità e il clima.
L'Italia, però, non sta a guardare. Il governo, che non ha nascosto l'irritazione per l'iniziativa francese, ha da tempo predisposto un piano per incentivare l'arrivo nel nostro Paese dei «cervelli in fuga». Dal ministero dell'Università e ricerca scientifica hanno già messo a disposizione cinquanta milioni di euro in favore di «proposte progettuali da parte di giovani ricercatori vincitori dei bandi Erc Starting Grants o Erc Consolidator Grants fuori dall'Italia (i programmi di ricerca finanziati dall'European Research Council, destinati a ricercatori di eccellenza di ogni età e nazionalità che intendono svolgere attività di ricerca di frontiera negli Stati membri dell'Unione europea o nei Paesi associati). Il nostro Paese, inoltre, sta vivendo un stagione di rinascita nel settore universitario e della ricerca scientifica. E a certificarlo è un autorevole istituto di ricerca come Gallup. I risultati di una ricerca sull'attrattiva nei confronti dei diplomati di tutto il mondo La ricerca, pubblicata dall'Economist mostra che negli ultimi dodici anni l'Italia ha scalato le classifiche.
Nel 2011, infatti, si posizionava al ventesimo posto, sotto Finlandia e Costarica e ben lontana dalla Francia (nono posto). In una classifica dominata ovviamente dagli Stati Uniti. Tredici anni dopo l'Italia si trova all'ottavo posto sopra Francia e Gran Bretagna e ben sopra la media Ue.
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