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La Cancel culture "abbatte" Balbo

Due-tre colpi di pennello, e via la scritta "Italo Balbo" dalla carlinga di uno degli Airbus della flotta di Stato, quelli usati da premier e ministri per i loro voli e per le missioni di pubblica utilità

La Cancel culture "abbatte" Balbo

Due-tre colpi di pennello, e via la scritta «Italo Balbo» dalla carlinga di uno degli Airbus della flotta di Stato, quelli usati da premier e ministri per i loro voli e per le missioni di pubblica utilità. Se fosse davvero così facile - tirare una riga nera sopra un nome - per cancellare un Ventennio... La cultura della cancellazione - cancel culture si dice al di là dell'oceano Atlantico che Balbo transvolò eroicamente, negli anni Trenta, partendo da Orbetello - non smette di perpetrare censure e damnatio memoriae anche da noi. Via statue, via targhe, via i nomi dei grandi italiani non così puri come i Puri vorrebbero: azzerare il passato per ripulirsi la coscienza, bonificare la Storia per sentirsi migliori. E così il ministero della Difesa, dopo un'interrogazione parlamentare del segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, ha deciso di eliminare dai velivoli del 31° Stormo ogni riferimento all'uomo che ha reso famosa e invidiata l'Aeronautica italiana nel mondo, ma anche fascista, quadrunviro, gerarca e ministro di Mussolini. Intanto, a Orbetello, la lista civica di opposizione «Alternativa» chiede che si annulli l'intitolazione a Italo Balbo dell'idroscalo da cui tutto partì... Basta davvero poco per dare soddisfazione alla Sinistra illiberale. L'Anpi applaude, la «Tomaso Montanari connection» ringrazia, la cancel culture cresce rigogliosa. E intanto siamo sempre qui: non siamo capaci, e non vogliamo, chiudere i conti con fascismo, lo rafforziamo condannandolo, lo vivifichiamo chiedendone la morte, lo facciamo risplendere cercando di cancellarlo. Quando un ambasciatore italiano negli Stati Uniti chiese al sindaco di Chicago - punto di arrivo della storica transvolata - di cambiare il nome a una strada della città, «Balbo Drive», il politico americano rispose: «Perché? Non è vero che Balbo ha compiuto quell'impresa!?». Che è un modo per dire che si può, o forse oggi si deve, distinguere l'ideologia dall'eroe, il fanatismo dallo scrittore, l'immoralità dall'artista... Italo Balbo - certo - fu fascista, fu squadrista, fu il ras di violente spedizioni punitive. Come fu straordinario pilota e un eroe che portò alto il nome dell'Italia Oltreoceano. Il suo nome sulla carlinga di un areo, così come la titolazione dell'idroscalo di Orbetello, ricordano il pioniere dell'Aeronautica, non celebrano il fascista. Nella storia di ogni uomo, così come nella Storia degli uomini, ci sono aspetti non apprezzabili e altri luminosi.

Ricordare i secondi non significa per forza esaltare nostalgicamente i primi.

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