L a municipalità di Nizza vuole trascinare in tribunale la polizia francese e il ministro degli Interni Bernarde Cazeneuve. Lo rivela l'avvocato del Comune, Philippe Blanchetier, che ha denunciato il tentativo della sous-direction anti-terroriste (Sdat) di cancellare ben 27mila ore di immagini registrate da sei telecamere di sicurezza installate nella zona dell'attentato del 14 luglio, eliminando così anche i fotogrammi che hanno documentato la mattanza compiuta da Mohamed Lahouaiej Bouhlel.
La richiesta è prevista dall'ordinamento francese, ma le motivazioni non convincono la municipalità di Nizza.
Dagli uffici di place Beauvau non ci vedono nulla di strano e in una nota del portavoce di Cazeneuve viene spiegato di voler «evitare che le immagini siano divulgate in modo incontrollato», e finire per essere «utilizzate anche dalla propaganda del califfato», molto attivo sul fronte dei videoclip sul web, o approdare persino su youtube, Facebook e altri social, inquinando prove e indagini.
L'avvocato Blanchetier scuote il capo e afferma: «Quelle immagini non si toccano. Anzi, ho già provveduto a richiedere alla Procura della Repubblica di metterle sotto sequestro». Si tratta di una diffida vera e propria nei confronti di Cazeneuve e della polizia che avrebbe chiesto la distruzione dei dati registrati dopo aver selezionato quelli riconducibili alle indagini. «Questo lo sostengono loro - commenta ancora il legale di Nizza - in realtà siamo dell'idea che tutte le immagini registrate debbano essere preservate per non compromettere ulteriori filoni dell'indagine». L'atteggiamento della polizia e del ministero degli Interni non farebbe altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco in merito alle già emerse falle dei servizi di sicurezza. Il periodico Paris Match a tal proposito rivela come pochi minuti prima di entrare in azione, Bouhlel avesse compiuto con un tir di 19 tonnellate manovre strane e azzardate che attirarono l'attenzione di parecchie persone, ma non quella di vigili o polizia. E mentre Hollande chiama 12mila riservisti che dovranno essere operativi per settembre, a mostrare l'ennesimo nervo scoperto sulla sicurezza ci ha pensato Francis Delon, presidente della Commissione nazionale di controllo tecnico dei servizi segreti. Di fronte alla commissione d'inchiesta sul terrorismo Delon ha riferito che «dallo scorso maggio le autorità sono in possesso di un nuovo sistema computerizzato per controllare i sospetti, ma a oggi non è stato ancora utilizzato».
Rimanendo nell'ambito di immagini e di social, ieri il portale Wikilao ha pubblicato la foto del volto tumefatto e privo di vita di Mohamed Lahouaiej Bouhlel. Immagine choc, ma considerata da molti in Francia (e non solo) «opportuna» per sbriciolare le troppe leggende metropolitane che dal 14 luglio a oggi hanno trovato terreno fertile su internet e persino su alcuni organi di informazione.
Sull'identità del killer della Promenade si erano infatti generati dubbi alimentati dal fatto che alcuni siti arabi avevano diffuso la foto di un altro Bouhlel, anche lui tunisino, che attraverso un video aveva smentito qualsiasi coinvolgimento con la strage.
Qualcuno era persino arrivato a sostenere che l'assassino di Nizza non fosse stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco, ma, come si vede in un filmato contraffatto piuttosto male, catturato dalle forze dell'ordine. La foto pubblicata chiude quindi un capitolo foraggiato dal partito del complottismo.
Wikilao mostra il cadavere e allega una sorta di scheda di Bouhlel, spiegando che era residente in Francia dal 2011, ma che aveva ottenuto il permesso di soggiorno dopo aver sposato Hajer Khalfallah, tunisina di passaporto francese e madre dei suoi tre figli. Lo scorso dicembre un omonimo del killer venne respinto alla frontiera Usa. Proveniva con un volo da Milano Malpensa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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