Cancellato, il "martire" della sinistra. Ma anche il Copasir scarica Paragon

L'azienda israeliana voleva inserire un software nei sistemi dei servizi. "Intrusione inaccettabile"

Cancellato, il "martire" della sinistra. Ma anche il Copasir scarica Paragon
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Non paghi di aver creato Graphite, il virus informatico capace di penetrare i cellulari e garantire intercettazioni a tutto campo, i responsabili della società israeliana Paragon pretendevano di inserire i loro sistemi di sorveglianza negli apparati d'intercettazione delle nostre agenzie di sicurezza. Proprio per questo - dopo aver incassato il «no» del nostro governo e la cancellazione dei contratti d'utilizzo di Graphite in capo ad Aise e Aisi (le agenzie per il controspionaggio estero ed interno) Paragon non trova di meglio che cavalcare la polemica sulla presunta intercettazione del cellulare di Francesco Cancellato, il Direttore di Fanpage nuovo eroe di un'informazione a senso unico. Peccato che quell'intercettazione - come chiarisce la relazione del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) approvata il 5 giugno con i voti di Pd e Cinque Stelle - non sia mai avvenuta. Perlomeno non per mano dei nostri apparati di sicurezza. Non a caso ieri il Copasir ha seccamente smentito Paragon. «Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza prende atto con stupore delle dichiarazioni attribuite aalla società Paragon Solutions» - recita una nota firmata da tutti i suoi componenti. Ma partiamo dall'affondo di Paragon. «Il governo ha avuto un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista Francesco Cancellato ma non ha voluto utilizzarlo. Per questo abbiamo risolto i contratti in Italia» - annuncia ieri Paragon attraverso un comunicato pubblicato da Haaretz, quotidiano della sinistra israeliana, subito ripreso da Repubblica. «L'azienda - continua Paragon - ha offerto sia al governo che al Parlamento italiano un modo per determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato contro il giornalista in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali. Poiché le autorità italiane hanno scelto di non procedere con questa soluzione, Paragon ha risolto i suoi contratti in Italia». Il comunicato contiene almeno due falsità. La prima è ampiamente smentita dalla relazione del Copasir. La relazione spiega dettagliatamente come la decisione di sospendere l'uso di Graphite e di rescindere i contratti con l'azienda israeliana, sia stata presa dal nostro governo d'intesa con Paragon e non dalla compagnia israeliana. «A seguito del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, il 14 febbraio 2025 Paragon, Aisi e Aise hanno concordemente deciso di non impiegare, dunque di sospendere temporaneamente, le capacità del software Graphite...successivamente spiega la relazione Copasir si è addivenuto alla decisione di rescindere comunque il contratto con Paragon». Quindi la rescissione dei contratti non è stata presa da Paragon, ma dal nostro esecutivo. Ma ancor più rilevanti sono i motivi di quella decisione. Per ragioni di riservatezza il Copasir non li ha inseriti nella relazione. Il Giornale è in grado di rivelarli. «Paragon - spiega una fonte del governo - pretendeva di effettuare gli accertamenti inserendo un suo software negli apparati usati da Aisi e Aise per condurre le intercettazioni. Un'intrusione - vista anche l'attività di Paragon - che nessuna agenzia di intelligence poteva accettare». Il giochino insomma è chiaro. L'azienda israeliana cerca di ribaltare la cattiva pubblicità derivata dall'uso fuori controllo del suo software ribaltando le responsabilità sul governo italiano e sfruttando l'immagine di «vittima» attribuita al Direttore di Fanpage. Ma l'inchiesta del Copasir dimostra che Cancellato non era fra le persone controllate dai nostri servizi.

Dunque le uniche ipotesi rimanenti sono quelle di un malfunzionamento di Graphite o del suo utilizzo da terze parti straniere. Due eventualità assai imbarazzanti per Paragon. Anche perchè l'ipotesi di un Cancellato vittima del «Grande Fratello» governativo non convince più nemmeno le opposizioni di casa nostra.

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