"Candidarmi? Deciderò". Il Cav traccia la linea: "Flat tax nei primi 100 giorni di governo"
9 Agosto 2022 - 10:06Berlusconi grande protagonista della campagna elettorale: “Il prossimo governo avrà una politica atlantista, di questo Forza Italia sarà garante”
Un’altra campagna elettorale in prima linea per Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha grandi ambizioni per gli azzurri e per il centrodestra, come testimoniato in queste settimane tra interviste e interventi in televisione. Ospite di Radio24, il Cavaliere ha ribadito la stretta appartenenza del suo partito al Partito popolare europeo, ora presente anche nel simbolo:“Il Ppe in tutta Europa rappresenta il centro vero, alternativo alla sinistra, non cartello elettorale nato dal nulla ma il continuatore della tradizione liberale cristiana e atlantista”.
Nonostante i continui attacchi della sinistra e le mistificazioni degli avversari, il centrodestra sarà sempre dalla parte dell’Occidente e del mondo libero. Berlusconi è netto, tranchant, non lascia spazio a dubbi: “Il prossimo governo avrà una politica atlantista, di questo noi saremo garanti”. Non sono state invece sciolte le riserve sulla possibile candidatura del Cavaliere: “Sul mio futuro vedremo, oggi parliamo del futuro del Paese”. E il leader ha azzurro ha ammesso che le richieste non mancano: “Nel mio partito mi hanno assalito, mi hanno detto, è importante che mi candidi, ora ci penso e poi decidiamo”.
Uno dei punti principali del programma di Forza Italia e del centrodestra è la flat tax. Per fare ripartire economia e occupazione, Berlusconi punta sulla tassa piatta al 23 per cento per famiglie e imprese. E sarà uno dei primi provvedimenti una volta al governo, la road map è tracciata:“La flat tax ha fatto aumentare anche del 30 per cento le entrate per lo Stato: non vogliamo creare ulteriore deficit. Con la crescita che produrremo avremo l'abbassamento delle tasse anche sotto il 20 per cento. La flat tax sarà nel programma dei cento giorni, è il punto più importante del programma”.
Il centrodestra è unito e compatto, mentre la sinistra sta attraversando un momento particolarmente delicato dopo la rottura tra Letta e Calenda, arrivata cinque giorni dopo la firma dell’intesa. “Calenda ha scoperto oggi che il Pd è di sinistra: non è un tema molto importante, preferisco parlare di meno fisco e meno burocrazia.
Il resto è teatrino della politica”, il commento di Berlusconi.