Elezioni politiche 2022

La "pillola" di Berlusconi "Flat tax al 23 per cento per famiglie e imprese. Solo così ripartiranno economia e occupazione"

Il Cavaliere dedica al nodo fiscale il quotidiano video sui social. E spiega perché la tassa piatta sarà uno dei primi provvedimenti una volta al governo: "Nei Paesi che l’hanno adottata ha generato un 30% delle entrate perché fa emergere il Pil sommerso"

La "pillola" di Berlusconi "Flat tax al 23 per cento per famiglie e imprese. Solo così ripartiranno economia e occupazione"

A cinquanta giorni dal voto è iniziata la personale campagna elettorale di Silvio Berlusconi. Nelle settimane scorse lo aveva annunciato ai suoi più stretti collaboratori: questa volta punterò decisamente sulle nuove tribune rappresentate dai social. È li, spiegava ai suoi, che dobbiamo guardare se vogliamo conquistare soprattutto i nuovi elettori, i millennial.

E ieri infatti è continuata la campagna con la pillola quotidiana. Messaggi brevi, semplici ed efficaci. Dal suo studio, un Berlusconi in ottima forma e pieno di verve, ha ironizzato sfruttando un detto popolare modificato per l'occasione. «Una pillola al giorno (del nostro programma) toglie la sinistra di torno». Il messaggio è stato dedicato al tema delle tasse. Per Forza Italia, spiega il leader azzurro, è fondamentale introdurre il sistema della flat tax. «Una volta arrivati al governo - annuncia Berlusconi - siamo intenzionati a introdurre una flat tax al 23% per tutti. Sia per le famiglie che per le imprese».

L'obiettivo, aggiunge, è quello di «per alleggerire l'oppressione fiscale, per combattere davvero l'evasione, per aumentare le entrate dello Stato. Se sei d'accordo, se pensi sia giusto lasciare più denaro nelle tasche degli italiani, per far ripartire consumi e investimenti, il 25 settembre devi andare a votare e naturalmente devi votare Forza Italia».

Il leader azzurro si dice convinto che è ancora possibile parlare di «nuovo miracolo italiano». Ed è oltremodo sicuro che una ricetta liberista, che rispetti le fasce sociali più deboli e i legami con l'Europa e la Nato, sia lo strumento più adatto per rilanciare l'economia del nostro Paese. D'altronde, aveva ricordato nei giorni scorsi nel corso di un'intervista, la flat tax « non rende più convenienti l'evasione e l'elusione, e che farà ripartire l'economia e l'occupazione. Non solo: in tutti i 57 Paesi che l'hanno adottata, la flat tax ha generato un aumento del 30% delle entrate perché genera sviluppo e fa emergere il Pil sommerso».

Per far emergere il sommerso è importante anche aiutare le imprese che vogliono assumere giovani. «I contratti di praticantato dovranno avere una retribuzione minima di mille euro. E per incentivare le aziende a offrire contratti a tempo indeterminato stiamo pensando a una totale detassazione e decontribuzione». Sempre in tema di tasse il presidente di Forza Italia ha più volte ricordato negli ultimi giorni che sarebbe importante per non frenare i consumi, durante questa crisi dovuta in parte all'aumento dei prezzi, a sterilizzare l'Iva sui prodotti di prima necessità».

Il nodo fiscale chiarisce la differenza di fondo tra Forza Italia e il partito di Enrico Letta, dove sono in molti, a partire dallo stesso segretario, a chiedere una riforma della tassa di successione (aumentando al 20% l'aliquota delle imposte su donazioni e successioni che hanno un valore superiore ai 5 milioni) per trovare le risorse necessarie affinché i giovani diciottenni vengano dotati di una cosiddetta «dote». Un assegno di diecimila euro per chi raggiunge la maggiore età da investire sul proprio futuro. Una misura che interesserebbe ovviamente i maggiorenni provenienti da famiglie con basso reddito provenienti da famiglie con basso reddito.

Su questa tassa e sul ritorno della patrimoniale tutto il centrodestra si è battuto durante gli ultimi mesi del governo Draghi quando il Pd aveva pensato di reintrodurla. «I signori della sinistra hanno sempre in mente la patrimoniale, - ha spiegato Berlusconi nei giorni scorsi dai microfoni di Radio Montecarlo - hanno in mente di tassare quello che ognuno di noi ha onestamente guadagnato e messo da parte.

Non accetteremo mai né una patrimoniale sulle case e sui risparmi né un'imposta di successione né un'imposta sulle donazioni».

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