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La battaglia dei sindacati? Per farci pagare il canone Rai

I sindacati: "Il governo ci toglie le risorse". Pd e M5s convocano Giorgetti. L'ipotesi di spostarlo nel 730

Via il canone dalla bolletta. E in Rai è già allarme rosso

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Panico in Rai, senza il canone in bolletta elettrica i conti della tv di Stato rischiano di affondare. I sindacati, in audizione alla Camera, hanno lanciato l'allarme, accusando di fatto il governo di volere «privare la Rai della certezza delle entrate» garantite dal canone infilato nella bolletta elettrica, il metodo introdotto dal governo Renzi nel 2016 per obbligare gli italiani a pagare l'odiato obolo (abbassato da 113 a 90 euro). Il problema però è che non è il governo a voler sanare questa anomalia, ma l'Europa. Già dal 2021 la Commissione Ue ha infatti esortato l'Italia a eliminare il canone Rai dalla bolletta in quanto «onere improprio» perché obbliga i fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato e ai consumatori a pagare nella bolletta un servizio non attinente alla fornitura elettrica. L'anno scorso, governo Draghi, la maggioranza si è impegnata con un ordine del giorno a seguire l'indicazione europea. Finora non si è fatto ancora niente, ma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto chiaramente che la strada sarà quella e che dall'anno prossimo «bisognerà trovare un altro strumento» per finanziare la Rai, perché «è chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire». Sostituito da cosa? Al momento, come risulta al Giornale, al Mef - azionista della tv di Stato - nessuno ha ancora messo la testa sul dossier. Nella maggioranza circolano però alcune ipotesi su un metodo diverso di riscossione del canone, che non sia il ritorno ai vecchi bollettini di pagamento che arrivavano a casa via posta. Una è quella di collegare la tassa della tv alla proprietà dell'immobile. Hai una casa? Paghi il canone Rai. Il modello è quello della Germania, dove ogni abitazione paga il Rundfunkgebühr a prescindere dal possesso effettivo di una tv. L'altra è invece quella di inserire il canone nella dichiarazione dei redditi. C'è anche una terza strada, nella Lega, ed è quella della cancellazione del canone Rai, uno dei punti del programma elettorale del partito di Salvini, che l'ha ribadito anche nei giorni scorsi: «Abbiamo presentato una proposta di legge perché entro la fine di questa legislatura affinché il canone della Rai in Italia, così come avviene in altri paesi europei, costi zero. Altri paesi europei hanno la televisione pubblica che si mantiene con la pubblicità, senza gravare sulla bolletta della luce che mi pare già abbastanza pesante» ha detto il vicepremier. Il modello in questo caso sarebbe la Spagna, dove non esiste canone per la tv pubblica (finanziata dalla fiscalità generale).

Il tema è spinoso, anche all'interno dello stesso centrodestra le sensibilità sono diverse. La cancellazione del canone in bolletta esporrebbe la Rai «ad un pericolo mortale», dice il senatore di Fi Maurizio Gasparri. L'opposizione prende la palla al balzo. «Giorgetti deve dirci subito cosa intende fare: non è pensabile aspettare la legge di bilancio perché il piano industriale dell'azienda va fatto ora» dice Maria Elena Boschi, deputata di Iv. «Il governo ci dica chiaramente se vuole che la Rai chiuda o meno. Il canone rappresenta i 2/3 del bilancio della Rai» dice Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai.

Il M5s, che presiede la bicamerale sulla tv di Stato con la senatrice Barbara Floridia, annuncia la convocazione di Giorgetti e si accoda ai sindacati, secondo i quali «togliere il canone dalla bolletta elettrica significherebbe probabilmente dare nuovo fiato all'evasione».

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