“Non vedo perché Capalbio debba essere dispensata dall’offrire ospitalità a un numero sopportabile di migranti. Non può esserci un’opposizione di principio nel nome del turismo. Se così fosse tutti i migranti dovrebbero essere espulsi dall’Italia”. A dirlo, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, è lo scrittore Asor Rosa che, al momento, sta festeggiando i suoi primi 40 anni nella località turistica toscana.
“Guardi credo che la collocazione di migranti non sia una questione capalbiese, ma italiana”, spiega l’intellettuale di sinistra secondo cui “la loro presenza va metabolizzata” e che il problema “dipende dai criteri di collocazione” adottati dalle istituzioni. “Mai ho avuto la percezione di un’associazione più o meno segreta (sorride, ndr) capace di imporre i propri voleri. Ognuno ha sempre espresso la propria opinione e la cosiddetta intellighenzia si è molto divisa”, dice Asor Rosa smentendo l’esistenza di una lobby di capalbiesi che influenza la politica locale. “Direi che i forestieri hanno svolto un ruolo importante con le loro idee. Io sono però abituato a non enfatizzare il ruolo di questi signori intellettuali. Forse hanno limitato il danno — penso agli scempi urbanistici degli anni Ottanta e Novanta — anche se non l’hanno impedito completamente”, sottolinea parlando dell’intellighenzia radical-chic di sinistra.
Asor Rosa, inoltre, vanta le bellezze paesaggistiche di Capalbio e spiega che una così alta percentuale di intellettuali nell’isola è dovuta “alla possibilità di avere un alto grado di concentrazione”. In quanto ai profughi “Li aspetterò con assoluta serenità”, conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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