È proprio vero che le mogli casalinghe anzianotte sanno soltanto fare le vittime: hanno goduto una vita intera mantenute da un marito medico (come il sottoscritto), facendo una vita da «signora» senza lavorare, con un marito impegnato dalla professione tutto il giorno e spesso assente per turni di reperibilità o di guardia notturna e festiva, marito che durante le innumerevoli ore in cui è lontano per lavorare hanno quasi sicuramente cornificato (col bagnino, col maestro di sci o di tennis, autogiustificandosi con la presunzione che il marito si fa presumibilmente le infermiere!! , Cosa assolutamente falsa nel mio caso, per il semplice motivo che un dirigente ospedaliero perderebbe ogni autorità sui suoi sottoposti) oltre ad aver fatto per tutta la vita shopping a ruota libera con la carta di credito del marito ed aver goduto i servizi di colf e baby-sitter invece di fare veramente il faticoso mestiere di casalinga vera e propria!
Poi, quando il marito si rende conto che a parità di oneri finanziari è meglio mantenere da signora una fannullona bella e giovane invece di una fannullona brutta e anziana, allora la fannullona anziana piange e strepita, ma a me non mi incanta! Si tratta solamente di disperazione economica per la paura di perdere una rendita parassitaria goduta ormai da troppo tempo, ricambiando gli sforzi finanziari del marito con sarcasmo, becera ironia e lurida abitudine che hanno molte mogli di sputare nel piatto in cui hanno mangiato «a sbafo» per tantissimi anni. L'idea poi di perdere la pensione di reversibilità e la nostra eredità (perché le mogli sono convinte di sopravvivere a noi sempre e comunque) con cui potersi pagare un gigolò dopo la nostra morte, le fa letteralmente disperare! Se il Collega della lettera del Giornale salta da una donnina all'altra, evidentemente non giudica la moglie una persona di valore meritevole di essere preservata dal rischio di divorzio, cioè il Collega è alla ricerca di un'altra moglie o compagna perché quella che ha è soltanto una gran scocciatrice per non dire peggio. Poi torna temporaneamente dalla vecchia moglie soltanto perché ancora una moglie come si deve non l'ha ancora trovata!
Ma prima o poi la troverà, se avrà sufficiente pazienza e determinazione, come fortunatamente è capitato a me. Viva i mariti coraggiosi che riescono a liberarsi delle vecchie mogli fannullone e parassite!
Con i più cordiali saluti
La nostra avvocato ci delizia ogni tanto con delle meravigliose letture brevi che ci fanno riflettere su tanti aspetti della vita. Vorrei far leggere quest'ultima fatica alla mia ex moglie per vedere «che effetto le fa». Centrare un problema va bene ma arrivare così umanamente alla sostanza non è facile, per nessuno. «Quella che non vorrai lasciare mai» è il massimo del compendio. Annamaria nostra e sua se non fossi divorziato vorrei conoscerti. Sursum corda .
Luciano
Complimenti all'autrice della geniale lettera al marito. Crudele con le mogli ma ancora di più con i mariti. Da far leggere ai fidanzati nei corsi pre-matrimoniali ?
A. Serafini
Caro Avvocato Annamaria, la saggezza biologica delle donne insegna che è meglio sopportare e ingollare i rospi per una vecchiaia serena. Una volta era così.
Oggi, molte donne della generazione successiva al fedifrago, restano gravide del cretinetto e lo costringono ad abbandonare il baccello del suo pisello, cioè la vecchia dimora per un futuro burrascoso.
E la moglie, dopo aver ingollato per anni il dolore e l'umiliazione, con fatica scopre di essersi liberata di un vecchio.
Sono le donne che portano dolore alle donne. O no?
Donatella Passeri Roma
Caro Direttore,
nell'ambito della nuova rubrica affidata alla gentile signora Anna Maria B.d.P., mi rivolgo invece a Lei, caro Direttore. Sono un vecchio e affezionato lettore del suo quotidiano, amante soprattutto di editoriali e inchieste e riguardo alla succitata rubrica vorrei solo farLe una piccola osservazione: perché non articolarla, come spesso è stato fatto, in due mezze pagine riservandone una alla famosa avvocatessa e l'altra ad un altro editorialista maschio (in questa prima uscita per esempio «Caro marito ti scrivo » da una parte e «Cara moglie ti scrivo » dall'altra), il tutto in contemporanea e non sotto forma di botta e risposta. Credo che anche i maschietti avrebbero «alcune» cose da dire con serenità alla controparte, senza reazioni o repliche stizzite, come credo avverrà già da domani. Ottimi editorialisti, possibilmente non misogini e felici di collaborare, non Le mancherebbero certo.
Con stima e simpatia
Aldo Defranceschi - Monfalcone
Buongiorno (o buonasera) spettabile quotidiano già di famiglia. Ho letto con gusto la lettera d'estate/1 che (sua) moglie ha scritto al marito, rigorosamente top secret tanto l'una che l'uno. Che commentare, dunque. Evidentemente (sua) moglie non valuta il marito così caro come scrive all'inizio. Non più per lo meno. Altrimenti, tanto più di questi tempi, avrebbe optato per una sana e prospera separazione, giudiziale ovviamente. La perdita del suo caro marito plurifedigrafo sarebbe stata ampiamente compensata da ricchi provvedimenti giudiziali a suo esclusivo vantaggio e, in presenza di prole, anche a vantaggio della prole minorenne, con gestione ovviamente da parte sua. Tanto nell'una quanto nell'altra ipotesi, tuttavia, il problema della sua doppia vita parallela sarebbe stato un falso problema. Nella prima ipotesi, quella della moglie che non vuol essere lasciata mai e perciò non si separa dal di lei caro marito (iniziale), poiché in realtà la doppia vita parallela è finzione, atteso che una è, per sua stessa amissione, «apparente» (di devota moglie intendo....).
Nella seconda ipotesi, quella della separazione per doppia convenienza economica (marito tanto caro e conseguenti vantaggi giudiziali...), perché semmai il problema della continuità della doppia vita parallela confessata come vissuta sarrà tutto ed esclusivamente del sostituto del marito o del nuovo compagno della moglie. La soddisfazione conseguente alla consapevolezza che la prima moglie può non considerarsi come unica e insostituibile donna della sua vita, dunque, sarà esclusiva. Domando all'esperta in materia, (sua) moglie, se la proverà lei...
Cordiali saluti con i miei sempre presenti. Bye nord. Bye Sud. Bye sud. Bye nord.
L. A. D. L.
Come si permette Annamaria Bernardini de Pace di presentare il suo appuntamento agostano su il Giornale come segue: «Mariti e mogli, uomini e donne» ? Non lo sa, la nota avvocata,(non suona benissimo, ma il termine è stato certificato perfino da
Laura Boldrini, Presidenta nostra finché cataclisma non ci separi ) che, con l'evolversi della modernità, il marito è sempre più spesso la donna e, nell'unione, all'uomo si confà meglio il termine moglie?Luigi Fassone,Camogli
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