Roma Muore soffocata da una caramella gommosa, i genitori donano gli organi. «Salveranno almeno cinque bambini, due a Roma, due a Genova e uno a Padova» spiegano al policlinico Umberto I dove la piccola Aurora, due anni, è morta dopo quattro giorni di coma. Una storia terribile quella accaduta sabato pomeriggio a Roma, zona piazza Bologna. La bimba è a spasso con la nonna quando, improvvisamente, si sente male. «Non respirava, era cianotica». Le urla della donna fanno accorrere decine di persone. Qualcuno chiama i soccorsi e dal vicino ospedale universitario arriva un'ambulanza. La situazione è gravissima, tanto che dal pronto soccorso pediatrico la bimba viene immediatamente ricoverata in Terapia Intensiva. Quando arriva al Dea, del resto, è già in arresto cardiaco e i medici fanno l'impossibile per farlo ripartire e stabilizzarla. «È stata intubata, operata immediatamente per rimuovere l'ostruzione e così la paziente ha ripreso a respirare» spiegano, in breve, i sanitari. Ma le sue funzioni cerebrali sono, purtroppo compromesse. Aurora è in coma. «I colleghi della terapia intensiva hanno lottato e sperato assieme ai genitori fino a quando anche l'ultima porzione di cervello era viva - spiega il professor Gustavo Spadetta, responsabile del coordinamento per la donazione degli organi dell'Umberto I -, ma oggi (ieri per chi legge ndr) hanno constatato la morte cerebrale. La famiglia ha acconsentito al prelievo di cuore, fegato, reni, polmoni in grado di salvare molti bambini. Grazie alla professionalità del Dea e delle diverse équipe chirurgiche ora quegli organi sono in viaggio, pronti per essere donati». A provocare la morte della bambina, l'assenza di ossigeno e sangue nel tessuto cerebrale che l'ha portata, in pochi minuti, al coma. Una situazione irreversibile per gli stessi medici che hanno combattuto per salvarle la vita. Inutilmente si potrebbe dire se non fosse che, adesso, Aurora potrà salvare altre vite. In sala operatoria hanno lavorato assieme ben quattro equipe chirurgiche, due del Bambino Gesù di Roma, una dal pediatrico di Genova, una da Padova. Il fegato, diviso in due porzioni, verrà donato a due bimbi liguri affetti da gravi malformazioni, i reni ad altrettanti bambini romani, cuore e polmoni salveranno un bimbo del padovano. Quando il professor Spadetta ha proposto la donazione, i genitori della piccola Aurora, titolari di una storica tabaccheria in centro, non ci hanno pensato un solo istante. E hanno dato il loro consenso. «Nonostante siamo tutti medici, quando ci siamo trovati a operare quel corpicino ormai senza vita, in sala operatoria ci sono stati momenti di forte commozione» raccontano al policlinico romano.
I funerali saranno celebrati oggi nella chiesa dei Santi Sette Fondatori in piazza Salerno.Un caso isolato? Tutt'altro. Dall'inizio dell'anno sono almeno 5 in Italia, l'ultimo in aprile a Salerno, dove una bimba di due anni, Letizia, muore soffocata da un pezzo di wurstel preso dalla tavola della nonna.
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