Caro energia, la mossa di Draghi: "Iva giù fino al 5% per il gas"

Le misure del governo: "Azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese". Il premier garantisce sulla riforma del catasto: "Nessuno pagherà più tasse"

Caro energia, la mossa di Draghi: "Iva giù fino al 5% per il gas"

I venti di guerra hanno inevitabilmente dei riflessi anche sull'Italia. Il che sta provocando un timore diffuso tra gli italiani, che pagheranno anche in termini economici le conseguenze dei conflitti tra Ucraina e Russia. Il governo è al lavoro per tentare di mitigare gli effetti negativi e si sta muovendo su un binario principale: ridurre in tempi rapidi la nostra dipendenza dal gas russo. "Che non è ovvio come impresa, come compito, ma è necessario farlo", ha sottolineato il premier Mario Draghi. Che ha illustrato le prossime mosse contro il caro energia.

Giù l'Iva fino al 5%

Il presidente del Consiglio ha rimarcato con insistenza le forti preoccupazioni per l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. L'intenzione è quella di limitare l'impatto dei rincari sulle imprese e le famiglie, specialmente quelle che risultano essere più vulnerabili. Quanto all'energia, è stata fatta la cifra di circa 16 miliardi di euro come intervento di sostegno che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest'anno.

Ma nello specifico cosa riguarda l'azione del governo? Draghi ha comunicato di aver previsto non solo "l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese", ma anche "l'abbassamento dell'IVA al 5% per le utenze del gas". A ciò si accompagnano altre misure, come ad esempio il potenziamento dei sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate.

Draghi ha fatto sapere di essere al lavoro anche in sede europea per chiedere alla Commissione di mettere in atto tutte le misure "che aiutino ad affrontare l'emergenza del prezzo dell'energia". Il tema è stato già affrontato lunedì con la presidente Ursula von der Leyen e se ne parlerà di nuovo al Consiglio informale di domani.

Il caro bollette

Il premier ha assicurato che l'esecutivo si muoverà "con rapidità e decisione" per salvaguardare "il potere di acquisto delle famiglie e la competitività e forse anche la sopravvivenza delle nostre imprese". Il governo ha già messo in campo risorse imponenti per fronteggiare il caro bollette, ma tutto questo non basterà.

Si tratta di cifre davvero grandi, che in un altro contesto sarebbero state viste come numeri del tutto impensabili. "Non è sufficiente. Chi ce lo dice? Le imprese, la gente. Ci dicono che non ce la fanno, quindi dobbiamo lavorare anche su altre cose", ha però aggiunto Draghi.

La riforma del catasto

È stata fatta chiarezza sulla riforma del catasto, che ha provocato una netta spaccatura nella maggioranza. Il premier ha sottolineato che la volontà è quella di realizzare una mappatura "aggiornata degli immobili presenti in Italia, che non ci serve per aumentare le tasse ma per capire lo stato patrimoniale immobiliare". Dunque l'intervento della legge delega non dovrebbe portare ad alcun incremento dell'imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati: "Nessuno pagherà più tasse per questo".

Draghi ha aggiunto che l'introduzione dell'Ici, dell'Imu, l'abolizione dell'Ici, l'introduzione della Tasi, "sono state fatte sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, valori di 33 anni fa". Pertanto la procedura di applicare un coefficiente fisso su valori di questo genere "deve finire, vogliamo trasparenza".

Le riforme

Poi il presidente del Consiglio, rispondendo a un'interrogazione sulla riforma del catasto presentata da Francesco Lollobrigida (capogruppo di Fratelli d'Italia), ha parlato di un equivoco profondo: "Siccome c'è l'emergenza bisogna fermarsi, non bisogna fare altro, niente riforme, niente cambiamenti, sempre fermi...".

Una tesi che però non ha trovato d'accordo Draghi, che ha voluto porre l'accento sulla funzione del governo da lui guidato: "Ecco, questo non è il motivo per cui è nato questo governo. Questo governo non è nato per star fermo".

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