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Ma la Carta non prevede diritti no Vax

Il governo italiano attuale ha stabilito che, in base alla Costituzione italiana, che garantisce il diritto personale alla salute, la vaccinazione anti Covid non sia obbligatoria, ma volontaria

Ma la Carta non prevede diritti no Vax

Il governo italiano attuale, ibrido connubio fra gli eredi della sinistra ex comunista e cattocomunista e Movimento 5 stelle, ha stabilito che, in base alla Costituzione italiana, che garantisce il diritto personale alla salute, la vaccinazione anti Covid non sia obbligatoria, ma volontaria. «Il mio corpo è mio e me lo gestisco io». Ma la vera ragione per cui il governo non vuole la vaccinazione obbligatoria è che, in larga misura, i 5 stelle sono no Vax, cioè contrari alle vaccinazioni. Invero, la Costituzione italiana, letta correttamente, rende obbligatoria questa vaccinazione, perché garantisce il diritto alla salute di tutti. E quindi quelli di ciascuno a non essere contaminato dai comportamenti di altri, che gli danneggiano la salute: come, appunto, coloro che non si vaccinano e possono trasmettono ad altri il virus. Il diritto a usare la strada con la propria automobile non implica quello di fare sorpassi irregolari che danneggiano gli altri utenti, meccanizzati o pedonali, che han diritto all'uso della strada, senza subir danni materiali e personali. Leggiamo, dunque, l'articolo 32, primo comma della Costituzione «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». La frase «interesse della collettività» esprime chiaramente il principio per cui l'esercizio del diritto individuale ha un limite nel rispetto del diritto degli altri. A togliere ogni dubbio al riguardo dovrebbe valere l'articolo 2 della Costituzione, I° comma: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Vaccinarsi contro il Covid non è un diritto, è un dovere sociale. Se non vi si adempie, c'è gente che prende il virus e la collettività paga i costi delle terapie. Con la vaccinazione volontaria, si crea una lacuna nel piano delle vaccinazioni. Che non è in grado di garantire che tutto il personale che lavora per la sanità si vaccini, che lo facciano tutti gli anziani, in particolare quelli nelle case di ricovero, che lo facciano gli studenti, i rom.

Così l'effetto anti-covid del programma «vaccinazioni» si diluisce nel tempo, dando al governo il pretesto per prolungare il regime di sospensione della democrazia, tramite cui campa come un morto che cammina: con nostro crescente danno.

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