La carta verde non salverà la scuola dalla Dad: tanti alunni scoperti, distanziamento difficile

Figliuolo insiste: vuole dati certi sul personale protetto entro il 20 agosto

La carta verde non salverà la scuola dalla Dad: tanti alunni scoperti, distanziamento difficile

L'obbligo del green pass per i docenti non salverà la scuola dal rischio di tornare alla didattica a distanza. Occorrono anche altre misure perché la vaccinazione anche di tutto il personale scolastico «non può escludere la diffusione del contagio tra gli alunni» che oltretutto dai 12 anni in giù non possono sottoporsi alla profilassi. E tra gli studenti con più di 12 anni sono ancora troppo pochi i protetti, soltanto il 19,21 per cento ha ricevuto anche il richiamo e ci sono ancora 2.875mila ragazzi tra i 12 ed i 19 anni completamente scoperti.

Questo l'appello dei sindacati scuola (Cgil, Cisl, Anief e Snals) inviato al ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi e al ministro della Salute, Roberto Speranza. Per garantire la ripresa in presenza e in sicurezza delle attività scolastiche, avvertono i sindacati, occorre confermare l'organico Covid per permettere lo sdoppiamento delle classi con nuove regole sul distanziamento e garantire il tracciamento fin dalle elementari. Basta poi con le «raccomandazioni» la scuola vuole regole chiare, indicazioni vincolanti anche per evitare le contestazioni da parte delle famiglie.

E proprio per chiarire una volta per tutte la questione delle cifre «ballerine» rispetto al personale scolastico effettivamente vaccinato il commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, come anticipato una decina di giorni fa, ha inviato formale richiesta alle regioni per un aggiornamento sui dati. Entro il 20 agosto dovranno non soltanto verificare l'avvenuta vaccinazione ma anche specificare la tipologia del personale, docenti o amministrativi, e se dipendente da istituti statali, paritari o privati. La Sicilia contesta le cifre registrate fino ad ora che sono ferme al 53 %: il personale scolastico sarebbe vaccinato all'80%.

Il mondo della scuola dunque non è assolutamente ostile all'idea dell'obbligatorietà del green pass per il personale scolastico che oggi il consiglio dei ministri dovrebbe ratificare. Più delicata e spinosa una decisione in questo senso per gli studenti che comunque non potrebbe essere applicata dai 12 anni in giù.

Altra questione spinosa è quella del distanziamento: le aule restano quelle degli anni scorsi, gli spazi sono limitati. Dunque dove non sarà possibile mantenere il distanziamento di sicurezza scatterà l'obbligo di indossare la mascherina. In particolare in presenza di studenti fragili ed in generale per i più piccoli si consiglia l'uso di quella trasparente

Obiettivo del governo è evitare a tutti i costi la didattica a distanza che resterebbe aperta come opzione soltanto nelle zone rosse o arancioni ma in nessun caso sarebbe applicabile in quelle bianche e gialle. No ad iniziative delle singole regioni insomma.

Soprattutto dopo che i dati dell'Invalsi hanno certificato senza ombra di dubbio che le regioni che hanno sospeso più a lungo le lezioni in presenza sono quelle nei quali gli studenti hanno perso pesantemente terreno dal punto di vista della preparazione.

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