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Grandi spazi, grandi mercati: è il contract, un successo del mobile made in Italy. «Un settore dove stiamo crescendo in modo esponenziale spiega Mauro Marelli, direttore marketing di Lema - perché ai clienti tradizionali, dagli alberghi ai negozi, si è aggiunto il mercato dei multiappartamenti con cucina, armadi e bagni installati. Partiti da Londra, dove oggi abbiamo una società controllata, siamo arrivati fino alla Cina: a Shangai è in corso un progetto da 3,5 milioni di dollari. In Italia siamo partner del Milano Contract District: a fianco di altri big come Ernestomeda, lavoriamo con costruttori e architetti per progetti chiavi in mano, dove i nostri armadi al centimetro sono i protagonisti ideali».

Cambio pelle. Da un secolo Frag è numero uno negli arredi in pelle: «Non ci fermiamo però, anzi continuiamo a investire in tecnologia e innovazione - spiega il patron Franco Fonzo - puntando ai mercati emergenti. Dove per le imprese fare rete è una strategia vincente, soprattutto per i grandi progetti: dividi le spese, moltiplichi i risultati. Italia for contract, che abbiamo fondato insieme ad altri grandi del design friulano come Moroso e Fantoni, ne è la prova. Dopo i primi successi in Azerbaigian e Sudafrica, ora sbarchiamo in Canada».

Una poltrona a teatro. «Siamo orgogliosi della nostra tradizione - dice Riccardo Pigati, ad di Production Furniture International, società italiana che controlla Gebruder Thonet - : i nostri 160 anni di storia sono al Fuorisalone. Per le famose sedie, curviamo ancora il legno a mano. Ma abbiamo tante novità, come la multiseduta Ruhering, pensata per i grandi spazi pubblici.

E in autunno lanceremo la prima collezione di sedili per teatri, disegnata da Michele De Lucchi».

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