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"A casa il prima possibile", così la Meloni annienta Conte

La leader di Fratelli d'Italia: "I governi tenuti su solo perché devono occupare posizioni e potere non fanno il bene della Nazione"

"A casa il prima possibile", così la Meloni annienta Conte

Durissimo il giudizio di Giorgia Meloni sul governo. Intervistata da Repubblica, la leader di Fratelli d'Italia non le manda a dire alla maggioranza giallorossa, demolendo l'esecutivo con la solita schiettezza che la contraddistingue.

Parlando di "crisi in favore di telecamera", la presidente di FdI, partito in continua crescita di consensi, ha accusato Conte e tutto il suo gruppo di scarsa credibilità ed ha espresso chiaramente il proprio desiderio di procedere con nuove elezioni. Nessuna apertura, dunque, ad accordi dell'ultimo minuto. Meloni resta coerente e spera che "questi signori vadano a casa prima possibile". Proprio a tal proposito, ha precisato di non essere disponibile a formare un governo con dei partiti di sinistra, quali Pd, Italia Viva o Movimento 5 Stelle, ed ha poi aggiunto:"L'Italia ha bisogno di una visione, che oggi drammaticamente manca. Da gennaio a oggi sono stati spesi 108 miliardi per la crisi, altri 38 stanziati in manovra. Questi soldi hanno prodotto risultati significativi? Qualcuno ricorda come sono stati spesi? No. Dilapidati nel tentativo di accontentare partiti e correnti della maggioranza".

Per Meloni è surreale che in piena pandemia la maggioranza di governo stia passando tanto tempo a discutere di poltrone ed a cercare accordi, un comportamento definito da "Prima Repubblica". "I governi tenuti su solo perché devono occupare posizioni e potere non fanno il bene della Nazione", ha infatti sentenziato la leader di FdI.

Per la presidente di Fratelli d'Italia non è dunque pensabile lasciar proseguire questo esecutivo, ed al leader della Lega, che in questi ultimi giorni ha ventilato l'ipotesi di "un governo di centrodestra con 'aiutini'", ha risposto: "Matteo sa che non ho condiviso questo ragionamento perché ritengo sia un errore accreditare una tesi, quella che non si potrebbe votare, che la sinistra porta avanti per interessi strumentali. Ma lo dice anche lui, del resto, che le elezioni sono la priorità per dare alla nazione un governo coeso, con una chiara visione, con un forte mandato popolare e con cinque anni davanti per lavorare". Le alchimie di palazzo, ha poi aggiunto Meloni, non funzionano. Ed anche un governo di centrodestra, nato in questa legislatura, vedrebbe la luce con difficoltà.

Del resto per la leader di FdI le elezioni sono ancora possibili:"Non è vero che non si possa votare. Lo fanno tutte le democrazie, lo hanno fatto negli Stati Uniti. Pensi se Trump avesse detto: 'Non si vota perché c'è il Covid'. Le elezioni non sono il Big bang. Abbiamo votato anche in Italia in sei regioni già a settembre.

Ma poi, che facciamo? Se per disgrazia l'emergenza continua, la democrazia resta ostaggio del virus per i prossimi anni?".

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