La decisione di partecipare è stata presa all'ultimo minuto. Ma, alla fine, Davide Casaleggio è salito sul carro nelle vesti di arancere allo storico Carnevale di Ivrea. Nella lista dei «tiratori» di arance figurava anche Beppe Grillo, che invece ha dato forfait. Il presidente della Casaleggio Associati e dell'Associazione Rousseau, è salito sul carro 55 dei «falchi del castello», prendendo parte alla rievocazione storica che consiste in una battaglia a suon di agrumi tra il «popolo» assiepato nella piazza e i «guardiani del tiranno» che sfilano sui carri. Stanco ma divertito, l'imprenditore è stato immortalato con il costume cosparso di residui di arance dopo la folkloristica tenzone.
Sicuramente un modo per ribadire il legame con quella terra che lo ha visto nascere 43 anni fa, quando il padre Gianroberto, fondatore del M5s insieme a Grillo, lavorava proprio a Ivrea come progettista di software per la Olivetti. Un mito, quello olivettiano, che ancora resiste nella narrazione della storia del Movimento e rappresenta un simbolo per la famiglia Casaleggio. Davide, pur vivendo a Milano, è residente a Settimo Vittone, piccolissimo comune di circa 1500 abitanti in provincia di Torino, distante soli 10 chilometri da Ivrea. Nello stesso paesino ha sede anche l'associazione Gianroberto Casaleggio, fondata dall'erede per mantenere viva la memoria del padre. E nella città dove oggi si è metaforicamente combattuto a colpi di arance, ogni anno Casaleggio Jr.
organizza l'evento Sum-Capire il Futuro, chiamando a raccolta imprenditori, giornalisti, scienziati e professori in nome delle «visioni» paterne. Il tutto nello scenario dell'Officina H, ex cortile della Olivetti diventato auditorium. Unico neo dell'idillio? L'anno scorso, alle comunali di Ivrea, il M5s non è andato oltre un misero 13%.
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