Caso Vannini: bufera social sulla Petrelluzzi

Caso Vannini: bufera social sulla Petrelluzzi

È bufera social su Un giorno in Pretura, la storica trasmissione di RaiTre, tornata l'altroieri in prima serata con una puntata dedicata alla morte di Marco Vannini, il ventenne ucciso da un colpo di pistola il 18 maggio del 2015 mentre era a casa della fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli, per la cui morte è stato condannato Antonio Ciontoli con una pena ridotta in Appello a 5 anni rispetto ai 14 del primo grado. Nel mirino del web è finita la conduttrice Roberta Petrelluzzi accusata di essersi «pubblicamente schierata con i Ciontoli».

In apertura del programma Petrelluzzi parla di un caso dove «emozioni, giudizi e pregiudizi hanno oscurato una fredda analisi dei fatti». Ma è soprattutto il post con l'incipit «cara Martina Ciontoli», scritto venerdì scorso per il lancio della puntata, a scatenare gli insulti del web.

«Ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico - scrive Petrelluzzi - che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile. È un segno dei miseri tempi che stiamo vivendo, dove l'odio e il rancore prendono il sopravvento su qualsiasi altro sentimento. Ci auguriamo che il nostro lavoro riesca a riportare la tragedia vissuta (perché tragedia è) alle sue reali dimensioni».

Parole che da subito fanno scattare sulla pagina Facebook di Un giorno

in Pretura un invito al boicottaggio della trasmissione. «Con questo post mi è passata la voglia di seguire ancora la trasmissione», scrive Nicoletta. «La morte civile è brutta. Ma mai quanto la morte», sottolinea Serena.

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