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Il Cdm sospeso dopo 5 minuti: è scontro Lega-M5s sulla giustizia

Clima teso nel governo: restano le distanze sul testo di Bonafede. Ma la Lega assicura: "Cdm sospeso per problemi tecnici"

Il Cdm sospeso dopo 5 minuti: è scontro Lega-M5s sulla giustizia

Un ritardo di venti minuti. Poi, non appena è iniziato, è subito stato sospeso. Alla fine il Consiglio dei ministri di mercoledì 31 luglio, che era stato fissato alle 15 per provare a trovare la quadra sulla riforma della giustizia e sull'autonomia delle Regioni, è durato sì e no una manciata di minuti, non di più. Poco prima dell'inizio del vertice di governo, secondo quanto appreso dall'agenzia AdnKronos, ci sarebbe stato un incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Secondo alcune fonti, il Consiglio dei ministri è stato sospeso "a tempo indeterminato". Mentre secondo quanto fanno trapelare i leghisti, sentiti dall'agenzia LaPresse, l'incontro di questo pomeriggio è servito ad approvare alcuni provvedimenti, che andavano in scadenza, ed è poi stato sospeso per "questioni tecniche", per portare subito avanti la pratica sullo scioglimento di alcuni consigli comunali. La discussione sulla riforma della giustizia dovrebbe, infatti, riprendere entro breve. "Al termine - viene spiegato dalle stesse fonti - dovrebbe esserci una conferenza stampa nella sala dei Galeoni con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede". Al di là delle rassicurazioni, però, Salvini e Di Maio hanno passato l'intera mattinata a punzecchiarsi a distanza, litigando pesantemente sul contenuto del ddl presentato dal Guardasigilli pentastellato. Se infatti il capo politico dei grillini l'ha salutato come una "riforma epocale", il leader leghista l'ha liquidato come come semplice "acqua", niente di più. Una distanza siderale che deve essere colmata per mandare avanti il ddl che, al contrario, rimarrebbe appeso al palo.

Quella in discussione oggi in Consiglio dei ministri è soltanto una bozza. Non si escludono modifiche, anche rilevanti, al testo del ddl presentato dal ministro della Giustizia. Di recente, la Lega ha definito la riforma Bonafede "irricevibile", giudicandola troppo vicina agli interessi delle procure. Tra i punti contestati, anche la mancata separazione delle carriere, da sempre un obiettivo di Salvini. Ma su cui il Movimento 5 Stelle non vuole sentire ragioni. Dopo qualche ora di stop il Cdm sul ddl Giustizia è ripreso. Poi però un nuovo stop dovuto ad un acceso scambio di vedute tra il ministro alla Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno e il Guardsigilli, Alfonso Bonafede. La Bongiorno infatti avrebbe esposto i punti della "controproposta" leghista. Ma a quanto pare i grillini si sarebbero irrigiditi. Da qui la nuova sospensione del Consiglio dei Ministri. Poi dopo una "pausa" di qualche minuto il Cdm è di nuovo ripartito. Dopo 9 ore di battaglia il Cdm si è concluso con il gelo tra M5S e Lega.

Per il Carroccio la riforma proposta dai Cinque Stelle è tutta da riscrivere.

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